CAJELLO
Abbatte il semaforo e fugge: preso
Dopo l’urto si era allontanato, ma è stato rintracciato grazie a tre numeri di targa lasciati sul palo. Riconosciuta l’auto in zona stazione: arriva il conto
Non esiste il delitto perfetto, dicono spesso gli uomini del Ris. In tal caso, per fortuna, non è di vittime umane che si parla, ma soltanto di oggetti grazie ai quali le indagini dei vigili hanno portato, dopo due settimane, a risalire al colpevole di un incidente avvenuto a Cajello tra le vie Varese e del Lavoro.
I fatti risalgono allo scorso 18 novembre. Non sono chiare le dinamiche che hanno spinto un automobilista, con la sua auto, ad andare a colpire in pieno uno dei semafori che regolano il traffico all’incrocio. Per la segnaletica verticale non c’è stata soluzione se non la sostituzione, ma l’impatto è avvenuto in un momento in cui non erano presenti altri testimoni oltre al colpevole. Per depistare le indagini e cercare di rendere impossibile ogni ricostruzione che potesse in qualche modo portare gli agenti sulle sue tracce, l’uomo ha cancellato ogni segno presente sulla strada.
Pensava letteralmente di aver fatto tutto in modo perfetto, nessun indizio e ripartenza repentina per evitare che nel frattempo arrivasse qualcuno capace di collegare il palo a terra con la sua presenza. Ma, spesso, sono i particolari a fare la differenza. Infatti, alla base del tubo ferreo del semaforo, su un arredo di colore giallo, erano rimasta bene impresse una lettera e tre numeri della targa della sua auto, proprio accanto ad alcuni pezzi di carrozzeria sfuggiti al proprietario, utili a capire che si trattava di un vecchio modello Renault, di colore bordeaux. Una traccia lasciata sul semaforo utile alle polizia locale, quando ormai, da quel 18 novembre nulla aveva effettivamente permesso di risalire al responsabile. Fino a giovedì, quando è arrivata l’insperata svolta.
Presidio fisso in stazione, turno serale. Agenti all’opera quando, all’improvviso una Renault bordeaux, passa loro accanto. Non certo un indizio chiaro, ma un campanello d’allarme. Serviva qualcosa di schiacciante: uno, due, tre e quattro. Tutti gli elementi della targa combaciano: quella è l’auto che ha steso il semaforo.
Chiamato a rispondere all’ipotesi avanzata, il proprietario della macchina, un nordafricano residente da anni a Cajello, con regolare permesso di soggiorno, ha solamente potuto ammettere le sue responsabilità. Per lui una multa di 150 euro, ma soprattutto il conto dei danni causati, intorno al migliaio di euro, che ora saranno a carico della sua assicurazione.
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