Comunali
Al voto oltre 13 milioni di italiani. Sfida nelle grandi città
1.300 comuni scelgono sindaco e consigli. Urne aperte dalle 7 alle 23
Roma, 4 giu. (askanews) - Appuntamento con le urne per 13
milioni 430.417 cittadini italiani. Sono oltre 1.300, di cui 25
capoluoghi, i comuni dove domenica 5 giugno si vota per l'elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali e per l'elezione dei consigli circoscrizionali. L'eventuale turno di ballottaggio si svolgerà due settimane più tardi, domenica 19 giugno. Stesse date per il turno ordinario e l'eventuale turno di ballottaggio anche in alcuni comuni delle regioni autonome Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia. Nelle regioni a statuto ordinario si vota solo domenica dalle 7 alle 23.
La tornata elettorale riguarda grandi città come Roma, Milano,
Napoli, Torino, Bologna, Cagliari e Trieste oltre a Bolzano,
Latina, Novara, Ravenna e Salerno. Si vota anche nei 27 nuovi
comuni istituiti quest'anno, a seguito dei processi di fusione
amministrativa (17 nel Trentino Alto Adige, 4 in Emilia-Romagna,
3 in Piemonte, 2 in Veneto e uno in Lombardia). Test per il
governo? La discussione su questo è da sempre aperta ma il
premier Matteo Renzi in più di un'occasione ha puntualizzato che
si tratta di elezioni nelle quali si sceglie la persona che deve
governare una città e non il Paese. A scendere in campo anche il
leader di Fi Silvio Berlusconi, che punta dichiaratamente a
conquistare i "rassegnati delle urne". Ha scelto, invece, di non
essere in piazza il leader del Movimento cinque stelle Beppe
Grillo ma sono i cinque membri del direttorio M5S a sostenere i
candidati e in particolare modo la candidata al Campidoglio
Virginia Raggi. Presente fino all'ultimo il leader della Lega
Nord Matteo Salvini a fianco di Stefano Parisi a Milano e Giorgia Meloni a Roma.
A Roma gli aspiranti sindaco sono 16, a Milano 9, a Napoli 10, a
Torino 18, a Cagliari 7. E c'è il caso, particolarissimo, del
comune di Carapelle Calvisio, centro nel cuore del parco del Gran Sasso, a trenta chilometri dall'Aquila, dove ci sono 7 candidati a sindaco per altrettante liste e ben 55 candidati consiglieri ma solo 82 abitanti, di cui 67 aventi diritto al voto.
Nei comuni con più di 15mila abitanti si vota con una sola
scheda, sulla quale saranno già riportati i nominativi dei
candidati alla carica di sindaco e il simbolo o i simboli delle
liste che lo appoggiano. Il cittadino può esprimere il proprio
voto: tracciando un segno solo sul simbolo di una lista,
assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista
contrassegnata e al candidato sindaco da quest'ultima appoggiato; tracciando un segno sul simbolo di una lista e, contestualmente, un segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata (il cosiddetto voto disgiunto); tracciando un segno solo sul nome del sindaco, votando così soltanto per il candidato sindaco e non per la lista o le liste a quest'ultimo collegate.
Viene eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene il
50% più uno dei voti, se nessuno raggiunge la soglia si va al
ballottaggio per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti. Al secondo turno viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.
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