Immigrati
Alfano: su immigrazione oggi risultati e significative aperture
Ma devono funzionare "hot spot" e rimpatri di migranti economici
Lussemburgo, 16 giu. (askanews) - Si sono svolti in "un buon clima" e hanno avuto "risultati positivi e in alcuni casi significative aperture", secondo il ministro dell'Interno Angelino Alfano, la sua riunione a quattro di stamattina, a Lussemburgo, con i ministri dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve, e tedesco, Thomas De Mazière, e il commissario Ue Dimitris Avramopoulos, e il successivo Consiglio Affari interni dell'Ue dedicato alla discussione dell'Agenda su immigrazione e asilo presentata il mese scorso dalla Commissione europea. Il ministro italiano lo ha detto ai giornalisti durante un punto stampa congiunto con De Mazière e Cazeneuve, in una pausa della riunione del Consiglio.
"Abbiamo giudicato come un primo passo importante - ha detto Alfano - l'agenda della Commissione sull'immigrazione, sia per quello che io chiamo la rottura del 'muro di Dublino' (perché si rimette in discussione il principio cardine del regolmento di Dublino, secondo cui i richiedenti asilo devono restare nel paese di primo approdo, ndr), che per il meccanismo dei rimpatri" dei migranti economici irregolari.
"Abbiamo ottenuto - ha proseguito il ministro - cose positive: tempi certi per la chiusura del meccanismo di riallocazione dei profughi (la "relocation"; ndr); un sistema di rimpatri che deve essere sempre europeo, perché è più efficace; non escludiamo missioni congiunte in Africa per farci dare una mano" nei paesi di origine. "Sui numeri (dei rifugiati da ricollocare, ndr) occorre ancora discutere, e di sicuro lo faremo - ha continuato Alfano - con i capi Stato e di governo", che si vedono al vertice Ue del 25 e 26 giugno a Bruxelles.
Il ministro ha aggiunto poi una frase probabilmente aveva concordato con i colleghi francese e tedesco, che ne ne avevano parlato molto in precedenza: "L'efficacia del sistema - ha detto - dipende da come si gestiscono gli 'hot spot'", centri d'identificazione in cui separare i rifugiati da chi emigra per ragioni economiche, che va rimpatriato. Gli 'hot spot' funzioneranno bene se ci sarà un meccamismo di rimpatri che funziona, altrimenti salta il sistema". (Segue)
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