Ue
Allevatori e polizia si affrontano a Bruxelles davanti all'Ue
Lancio di pietre e bottiglie contro idranti e lacrimogeni
Bruxelles, 7 set. (askanews) - Lancio di bottiglie e sassi, pneumatici e balle di fieno incendiati da una parte, lacrimogeni e idranti dall'altra: a Bruxelles, davanti alla sede del Consiglio Ue, in Round Point Schuman, continuano da quasi tre ore ad affrontarsi i manifestanti di alcune associazioni agricole di diversi paesi europei e la polizia belga in tenuta antisommossa. Finora non ci sono stati scontri fisici diretti o tentativi di "sfondamento" né da una parte né dall'altra, ma i due schieramenti tengono le posizioni.
La manifestazione (4.000 persone) era stata organizzata oggi, con l'afflusso di diverse decine di trattori e il blocco di tutto il quartiere europeo, da tutte le organizzazioni agricole europee riunite nel Copa-Cogeca, per protestare contro la difficile situazione in cui versano i settori lattiero caseario, della carne bovina e suina e della frutta e verdura, con i margini per i produttori che si riducono sempre di più nonostante i prezzi al consumo rimangano alti. Solo il 20% del prezzo di una bistecca va al produttore, e solo un terzo del prezzo dei formaggi.
La crisi, secondo il Copa-Cogeca, è dovuta soprattutto alle restrizioni alle importazioni agricole dall'Ue che Mosca ha deciso in risposta alle sanzioni europee contro la Russia a causa del conflitto in Ucraina. E la manifestazione si è svolta in coincidenza con una riunione straordinaria del Consiglio Agricoltura dell'Ue, convocata proprio per aiutare il comparto con stanziamenti d'emergenza dal bilancio della Pac (Politica agricola comune) con lo stanziamento di 500 milioni di euro da sborsare prima del 16 ottobre.
Attorno alle 15, la dimostrazione "ufficiale" è terminata senza disordini, ma un migliaio di manifestanti, per lo più giovani, è rimasto sul posto e ha cominciato a tirare bottiglie, sassi e altri oggetti verso gli agenti, e a bruciare pneumatici, secondo quanto ha raccontato un ufficiale di polizia. La risposta non si è fatta attendere, con getti degli idranti dai veicoli della polizia e lancio di lacrimogeni contro i manifestanti.
Secondo un altro testimone, a continuare a cercare lo scontro sarebbero soprattutto gli allevatori di alcune organizzazioni che vorrebbero una proroga al sistema Ue delle quote di produzione del latte, una posizione non condivisa dal resto delle organizzazioni agricole (e probabilmente neanche da tutti i manifestanti ancora presenti). Fra i cartelli di protesta, ce n'è anche uno in italiano che esorta a comprare prodotti locali e non importati, se si vuole mantenere la produzione nazionale.
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