LA TRATTATIVA
Altolà all’ex Aermacchi: «Più sicurezza, meno rumore»
Vertice col l’azienda Leonardo e i responsabili militari dell’aeroporto: i sindaci delle due Venegono in pressing: «Pista allungata? No»
Più sicurezza e meno rumore nei cieli sopra Venegono Inferiore e Venegono Superiore. A chiederlo sono i sindaci delle due cittadine, Mattia Premazzi ed Ambrogio Crespi, attraverso la stesura di una nuova convenzione con l’ex Aermacchi, ora Leonardo. L’incontro, chiesto da tempo dai due rappresentanti istituzionali, si è svolto in municipio, a Venegono Superiore, alla presenza dei vertici dello stabilimento venegonese, gli ingegneri Rosini, Chiominto e Tagliabue, e dei colonnelli Maltarini e Zamponi, rispettivamente del Comando della Prima regione erea di Milano e del Comando Am di Cameri, fino al 1999 sede del 53° Stormo caccia e adesso struttura per la manutenzione velivoli dal quale dipende l’aeroporto Ferrarin.
Il nuovo accordo dovrà affrontare il tema della sicurezza nelle zone a Nord e a Sud della pista, emerso durante il meeting, ma anche il numero e gli orari di volo, l’impatto acustico, e la convivenza dell’azienda con gli abitanti.
Non verranno però arretrate via Silvio Pellico, in territorio di Venegono Inferiore, e via Alcide De Gasperi, in quello di Venegono Superiore, per garantire atterraggi e decolli più sicuri com’era stato proposto all’inizio sia dai militari che dai rappresentanti dell’azienda leader nel settore dell’aerospazio.
«Il punto - spiega il sindaco Premazzi - è che la sicurezza, secondo loro, non viene garantita con l’abbassamento delle barriere quando l’aeroporto è interessato dall’arrivo o dalla partenza di un velivolo perché sostengono che queste possano essere facilmente oltrepassate da persone a piedi oppure dai ciclisti. Così era venuta fuori l’idea di spostare più indietro le due strade, ma su questo aspetto io e il mio collega Crespi siamo stati irremovibili: via Silvio Pellico e via Alcide de Gasperi restano dove sono».
Il primo cittadino di Venegono Inferiore ribadisce inoltre che non c’è l’intenzione di allungare la pista e nemmeno di modificare il tipo di aeroporto classificato da Enav come turistico.
«Noi - continua il sindaco Premazzi - vogliamo la collaborazione tra territorio e azienda come storicamente è avvenuto a tutela degli interessi di entrambi. Attendiamo adesso soluzioni tecniche per risolvere i problemi prospettati di sicurezza nelle aree in testa e in coda alla pista, ma anche un piano economico che affronti tutti le tematiche messe sul tavolo le quali poi finiscono col ricadere sul territorio: penso alle negatività ambientali, acustiche, di viabilità».
Ecco quindi la richiesta di una nuova convenzione «che affronti e regolamenti tutto ciò con la messa in campo di compensazioni economiche del disagio che i cittadini comunque si trovano a dover affrontare: il tutto con lo spirito collaborativo che da quarant’anni lega le nostre due realtà all’azienda».
Così i due Comuni rivolto all’azienda. Non resta che attendere gli sviluppi.
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