LA SENTENZA
Ammazzò la moglie: trent’anni
Massimo della pena nel giudizio abbreviato a Angelo Barberio: «Ho difeso il mio onore»
Angelo Barberio, il muratore di 43 anni accusato dell’omicidio della moglie Francesca Le Pera, uccisa a coltellate il 12 aprile 2015, è stato condannato a trent’anni di carcere in abbreviato, la mattina di oggi, mercoledì 26 ottobre, dal gup del Tribunale di Busto Arsizio.
Il giudice ha accolto la richiesta del pm Nicola Rossato, infliggendo al quarantatreenne il massimo della pena prevista per il rito abbreviato.
Secondo gli inquirenti, infatti, la premeditazione è stata confermata dalle intercettazioni di Angelo Barberio in carcere, captate mentre era a colloquio con la figlia e con il fratello.
«Mi sono tolto un peso dal corpo, mi bruciava troppo, era tutta una cosa premeditata».
Questa frase risale al maggio del 2015, un mese dopo l’omicidio di Francesca Le Pera.
Alla domanda della figlia: «Perché l’hai fatta venire a casa?» segue una risposta sconcertante, lucida, razionale nella sua intrinseca follia.
«Per ammazzarla, altro che andare a scopare qua e là. Voleva farmi fesso, le corna. A me?».
A quanto pare, il muratore non immaginava neppure lontanamente che i carabinieri della Compagnia di Saronno stessero ascoltando le sue conversazioni. «L’ho fatta venire con una scusa, dicendo che nostra figlia non stava bene».
E per concludere una rassicurazione ai famigliari: «Qua i delinquenti non mi fanno niente perché ho difeso il mio onore».
Ampio servizio sulla Prealpina di giovedì 27 ottobre.
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