RIGOPIANO
Angeli nella montagna di neve
Tra i soccorritori che hanno estratto gli otto superstiti del crollo dell’hotel una squadra del Vco: «Una sensazione meravigliosa»
Otto vite salvate, otto miracoli tra le macerie dell’hotel Rigopiano sepolto dalla neve dopo le scosse di terremoto di mercoledì 18. Tra gli “angeli” che hanno letteralmente strappato alla morte i clienti dell’albergo cancellato dalla neve anche una squadra del Soccorso alpino del Verbano Cusio Ossola, in Abruzzo da giovedì mattina nell’ambito della colonna di aiuti partita dal Piemonte. I volontari del Soccorso Alpino Decima delegazione-Valdossola stanno collaborando con vigili del fuoco, Finanza e protezione civile in un’opera lunga e ardua, ma che finalmente venerdì 20 ha dato frutti tangibili: «La difficoltà sta soprattutto nell’enorme strato di neve che si è depositato sopra la struttura dell’albergo - dice uno dei volontari del Vco - Per liberare dalla neve è necessario un durissimo lavoro di pala, parliamo di un metro e mezzo-due di neve, l’unico modo per raggiungere le stanze depolte è questo. Si tratta di un’area circoscritta, ma il lavoro è lungo e difficile. Da due giorni stiamo lavorando senza sosta, con l’ausilio delle unità cinofile. E quando abbiamo individuato le persone vive è stata una gioia immensa».
I primi riscontri, dopo oltre 24 ore di ricerche apparentemente senza speranza e a quasi 48 dal crollo, si sono avuti nella mattinata di venerdì, intorno alle 11, quando i vigili del fuoco hanno avuto i primi contatti con i superstiti, prima sei, poi otto. Fino a quando, uno ad uno, sono riusciti ad estrarli dalla montagna di neve e, dopo i primi soccorsi sul posto, caricarli sulle ambulanze che li hanno portati all’ospedale di Pescara. «Sono tutti in buone condizioni», ha riferito Marco Bini della Guardia di Finanza.
Due gli interventi di salvataggio: prima sono state trovate 6 persone, tre uomini, una donna e due bambini. Nel secondo altre due persone.
Nell’area dell’hotel ancora un forte odore di bruciato che sale dalle macerie, probabilmente piccoli incendi provocati dal crollo. Anche il fumo ha guidato i soccorritori nei punti dove sono stati trovati i superstiti salvati stamani, «lì avevamo visto che la neve cedeva e si poteva scavare».
«E' stato bellissimo il momento in cui li abbiamo trovati. Erano contentissimi e ci hanno abbracciato». Così il vice brigadiere del Soccorso alpino della Finanza, Marco Bini, ha raccontato il primo contatto con i sei superstiti dell’hotel Rigopiano. «La neve li ha protetti, assieme alla struttura dell’albergo. La neve come sappiamo a livello tecnico ti protegge molto», ha aggiunto.
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