Coni
Anno giudiziario sportivo. Malagò: "Orgogliosi della riforma"
Contrastare violenza, reale, psicologica, bullismo e pedofilia
Roma, 1 mar. (askanews) - "Oggi la giustizia sportiva presenta eccellenti risultati. Anche chi era prevenuto ora riconosce che il sistema funziona. Siamo orgogliosi della riforma fatta". E' l'orgoglio del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che emerge all'inagurazione dell'anno giudiziario sportivo 2016. "La giustizia sportiva - continua - non è più un argomento a interpretazione". Prossimo impegno, i tempi: "Ci stiamo impegnando per migliorare sotto il profilo della velocità, per evitare che le pratiche escano dagli uffici a diverse velocità". E ancora un altro auspicio: "Quando ci saranno le nuove nomine non nascondo che mi piacerebbe avere più donne". Il Presidente del Collegio di Garanzia, Franco Frattini, ha presentato i dati e i contenuti dell'attività condotta dal Collegio di Garanzia. "Sono stati 102 i ricorsi esaminati dal Collegio di Garanzia nel 2015 - ha detto - Un numero quasi triplicato rispetto all'anno precedente, in particolare per controversie relative al mondo del calcio". "Il caposaldo del nostro lavoro è l'autonomia della giustizia sportiva da quella ordinaria, riconosciuta all'unanimità in Italia e confermata al più alto livello. Il quadro internazionale attribuisce ormai valenza costituzionale al diritto di praticare sport e con altrettanta chiarezza stabilisce che qualsiasi tipo di azione illecita venga perseguita con rigore". Il Procuratore Generale dello Sport, Enrico Cataldi, ha sottolineato: "L'obiettivo è perseguire quei lati oscuri che possono intaccare i valori dello sport. Combattere le frodi sportive, la mancanza di lealtà. Se viene fatto per denaro e per altra ragione è da vedere, ma l'importante è che venga creata una lesione alla lealtà sportiva. I flussi anomali delle scommesse debbono essere perseguiti con una attività investigativa più incisiva. Un altro obiettivo è quello di contrastare la violenza che viene esercitata in modo vile e brutale nei confronti di giocatori e spettatori, nonché la violenza psicologica che è arrivata a sfociare nel bullismo e nella pedofilia. In questo senso non deve esserci pietà. C'è stata una persona colpita da radiazione che ha detto che mi date l'ergastolo. La risposta è che non ti accettiamo più nel mondo dello sport, noi siamo a difesa di questi valori".
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