IL CASO
Antiprostituzione. Col botto
Vigile spara due colpi di pistola per scacciare i clienti delle “lucciole” su viale Sempione
Per arginare la prostituzione ogni mezzo è lecito. Anche sparare due colpi di pistola a vuoto, a mezz’aria.
È accaduto nel venerdì della caccia alle squillo nigeriane e ai loro clienti in fondo a una delle aree di servizio che si affacciano sul Sempione, in direzione Gallarate.
I proiettili sono “scappati” dall’arma di uno dei vigili urbani che ha partecipato all’operazione congiunta con i carabinieri e ora si è aperta un’inchiesta interna per capire cosa e come possa essere accaduto.
La vicenda, così come è trapelata, presenta dei punti da chiarire. Protagonista la famigerata auto civetta della polizia locale, su cui viaggiano gli operanti in borghese.
La pattuglia ha seguito una macchina con targa straniera dopo che l’automobilista aveva caricato a bordo una lucciola che esercita in zona.
I vigili si sono avvicinati per un controllo, ma l’uomo al volante deve aver frainteso: vedendo un mezzo del tutto anonimo, privo di insegne istituzionali come si dice in gergo, ha temuto si trattasse di un malintenzionato.
Di gente strana in giro ce n’è tanta: rapinatori, maniaci, serial killer.
Temendo il peggio ha messo in moto e ha tentato di allontanarsi.
A quel punto il personale del comando dei Molini Marzoli è sceso dall’abitacolo e provato a fermarlo, non riuscendoci a quanto pare uno degli operanti avrebbe estratto la Beretta e aperto il fuoco, senza ovviamente colpire nessuno.
Che è successo da quel momento in poi?
L’intenzione, inizialmente, sarebbe stata quella di sanzionare il cliente per intralcio alla circolazione stradale, ma quella è una zona in cui non passa nessuno (non a caso l’automobilista l’aveva scelta per appartarsi con la professionista dell’amore).
È stata valutata anche l’ipotesi di resistenza a pubblico ufficiale, ma anche quella reggeva poco, poiché di fatto l’uomo non si era reso conto di avere a che fare con la polizia locale.
Come sia finita quindi non è ben chiaro.
Di certo il cliente sorpreso alla pompa di benzina era molto preoccupato all’idea che la moglie venisse a conoscenza dell’increscioso episodio.
Dal canto loro, invece, i vigili urbani temono che il qui pro quo (i colpi partiti verso il cielo, appunto) possa sminuire il valore del loro lavoro e del loro impegno quotidiano contro la microcriminalità urbana e il degrado sociale e sociologico che prolifera.
Ma ci pensa l’assessore alla Sicurezza Max Rogora a difendere l’operato del comando: «La gente nemmeno si rende conto dei rischi che i nostri ragazzi corrono quando scendono per strada perché c’è davvero di tutto, ci sono personaggi senza scrupoli. I residenti della zona chiedono un intervento contro il degrado della prostituzione e gli agenti stanno rispondendo con grande competenza e professionalità e i risultati si vedono».
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