PUZZLE GIUNTA
Antonelli, pressing per ridimensionare la Lega
Adesso è Forza Italia che alza la voce. Perché le pretese leghiste nella formazione della nuova giunta sono considerate eccessive e, soprattutto, la segreteria provinciale gestita da Nino Caianiello non accetta veti rispetto alla nomina di Gigi Farioli come presidente del consiglio comunale. Infatti questo ruolo - esterno all’esecutivo e pienamente rispondente alle potenzialità del sindaco uscente - per il partito azzurro va dato per forza a lui, dopo dieci anni di reggenza del municipio e dopo il botto di preferenze conquistate alle elezioni.
Così, quello che fino a qualche giorno fa sembrava ormai difficile, adesso torna in auge. Anche se per riuscirci bisogna vincere il braccio di ferro con Paola Reguzzoni, la leghista che per ora ha rifiutato la nomina assessorile (con anche l’aggiunta della carica di vicesindaco) puntando diritta alla presidenza d’assise.
Ora la trattativa sul caso è riaperta e anche per questo si è dovuto attendere che passassero i ballottaggi prima di proseguire. Ma Antonelli, che ha messo nel mirino la presentazione della squadra entro giovedì, deve ancora limare altri aspetti della vicenda. Perché, anche se il nuovo sindaco riuscirà a convincere Reguzzoni a entrare in giunta, dovrà anche cercare di farle digerire il fatto che il Carroccio merita tre e non quattro posti in ballo, in modo da averne a disposizione due per i propri gruppi civici. Una distribuzione ampiamente giustificata dalle percentuali dei consensi ma che la Lega non accetta, facendosi forte con la maggioranza dei consiglieri eletti, quindi con la capacità di incidere in maniera decisiva sulle votazioni d’aula.
Insomma, se Paola Reguzzoni farà il vicesindaco (in tal caso assumendo la delega all’urbanistica) e Farioli il presidente, i padani completeranno il mosaico con Stefano Ferrario, Isabella Tovaglieri, sempre pressando per servire il poker con uno fra Max Rogora e Livio Pinciroli. In ogni caso Forza Italia si accontenterà di due assessori, ovvero Alessandro Chiesa e molto probabilmente una donna, ovvero Donatella Fraschini, anche se la potenziale accoppiata in rosa leghista consentirebbe di giocare pure la carta Alberto Riva ai lavori pubblici.
Per le altre liste, come detto, un posto è sicuro ed è la coordinatrice della Lista Antonelli, Paola Magugliani, la grande favorita per essere nominata. Se il primo cittadino riuscirà a strappare (o imporrà) una seconda casella per le formazioni politiche a lui più vicine, a quel punto premierà l’impegno di Busto Grande, scegliendo fra il presidente di Comunità Giovanile Matteo Sabba o l’ex consigliere comunale di Rifondazione comunista Antonello Corrado in base alle deleghe da coprire.
La quadra, a questo punto, non pare più così lontana. Si profila semmai un esecutivo che non è quello che Antonelli aveva sognato prima del voto ma che almeno gli permette di sciogliere gli ormeggi e cominciare a lavorare concretamente. Qualunque strada imboccherà, alle sue spalle resteranno tanti delusi. Ma in una coalizione tanto grande e variegata come quella che l’ha sostenuto, era chiaro che non potesse finire diversamente.
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