IL CASO
Arcisate-Stabio, svizzeri furiosi
Claudio Zali: "Nessuno ci ha avvisato dell'ennesimo stop. Siamo sconcertati"
L'ennesimo binario morto preso dal cantiere dell'Arcisate-Stabio non è passato inosservato in Svizzera dove i treni viaggiano già da dicembre e si attende che da parte italiana si rispettino, prima o poi, i patti per il collegamento internazionale. Ecco che l'ultima notizia della gara deserta per la riapertura dei lavori, ha mandato su tutte le furie i ticinesi: innanzitutto perché loro hanno investito circa 200 milioni di franchi (allora 190 milioni di euro) non certo per collegare Mendrisio a Stabio, ma per avere uno sbocco verso Malpensa e un mezzo di trasporto per i frontalieri in modo da alleviare il traffico su strada. E così il Mattino, la rivista della Lega dei Ticinesi, mai tenera con le vicende tricolori, ha ospitato una dura presa di posizione di Claudio Zali, direttore (ministro) del Dipartimento del territorio.
«Sono molto sorpreso - ha detto il politico cantonale - perché nessuno ha partecipato a un appalto da molte decine di milioni di euro da parte di un committente istituzionale, quando invece di solito per ottenere simili delibere, specie in tempo di crisi, si fanno carte false. Non so cosa pensare. E' l'ennesimo sconcertante capitolo di questa odissea».
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