IL PROCESSO
Asilante violento: condannato
Tunisino reagì con le maniere forti ai controlli. La sentenza: un anno e mezzo agli arresti domiciliari presso un amico
Alla fine il giudice monocratico Giuseppe Fertitta lo ha condannato a un anno e sei mesi di arresti domiciliari presso l’abitazione di un amico. E’ questa la pena che dovrà scontare un tunisino di 27 anni, pregiudicato e richiedente asilo politico, fermato poco più d’un mese fa nel rione di Biumo Inferiore per resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo è stato sentito ieri, 18 aprile, in aula e ha raccontato la sua versione dell’episodio, affermando di essere stato a sua volta vittima. Una ricostruzione in base alla quale il suo legale, l’avvocato Paolo Conti, aveva invocato l’assoluzione in base all’articolo 393 bis del Codice penale, ossia la causa di non punibilità che si applica «quando il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio ovvero il pubblico impiegato abbia dato causa al fatto, eccedendo con atti arbitrari i limiti delle sue attribuzioni». Il punto di vista evidentemente non è stato condiviso dal giudice monocratico, il quale ha decretato invece la condanna dell’imputato, considerando anche i suoi precedenti guai con la giustizia a gennaio perché trovato in possesso di droga.
L’episodio era avvenuto un pomeriggio di metà marzo, in una laterale di via Renè Vanetti: lo straniero si trovava insieme con una donna, mentre scaricava un televisore dal baule della sua automobile, quando è stato notato da una pattuglia di poliziotti di quartiere, che si è avvicinata per fare qualche verifica in più. A questo punto erano stati trovati due spinelli e le verifiche da parte degli agenti si erano fatte più approfondite. Nella stanza del giovane, ospite di un’amica, erano stati trovati oltre 400 euro in contanti, che l’uomo aveva affermato essere una donazione della sorella, di passaggio da Varese il giorno prima durante un viaggio tra l’Austria e la Tunisia. Quando gli era stato chiesto il permesso di soggiorno, stando alla ricostruzione fornita dalla Questura, l’uomo avrebbe iniziato a dare in escandescenze, fino a quando la situazione era degenerata ulteriormente ed era scaturita una colluttazione con gli agenti, uno dei quali era rimasto ferito alla testa.
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