CON LA REGIA DI SCAPARRO
Aspettando Godot senza fine
Dopo aver affrontato «La coscienza di Zeno» nel 2013, Maurizio Scaparro torna protagonista di una produzione del teatro Carcano di Milano per cimentarsi per la prima volta con un altro grande classico, Samuel Beckett, lo scrittore irlandese nato 110 anni fa, e con l’opera che più lo caratterizza: «Aspettando Godot», simbolo collettivo di un’attesa senza fine. Un’operazione di cui il regista romano, classe 1932, sente «il peso, la responsabilità e l’emozione», perché ne mette in luce la cultura profondamente europea: «Rileggo questo testo oggi e mi colpisce profondamente per le sue radici collegate alla millenaria e senza confini Cultura Europea, che noi stiamo colpevolmente dimenticando». Ma ad accompagnare Scaparro nell’impresa c’è un cast eccezionale: Antonio Salines (Estragone/Gogo), Luciano Virgilio (Vladimiro/Didi), Edoardo Siravo (Pozzo), Enrico Bonavera (Lucky) e Michele Degirolamo (il Ragazzo), vestiti dai costumi di Lorenzo Cutùli, che ha vinto l’Oscar della Lirica nel 2014.
Scritto originariamente in francese fra il 1948 e il 1949, ma rappresentato solo nel ‘53, il testo narra di due creature deboli e fragili (Vladimiro ed Estragone), simbolo di un’umanità sul lastrico, che su una desolata strada di campagna attendono inutilmente Godot, senza nemmeno sapere chi sia. Si lamentano di continuo e di tutto, litigano, pensano di separarsi, addirittura di suicidarsi, abbrutiti dalla completa assenza di un senso e allo stesso tempo incapaci di andarlo a cercare. Ogni tanto un Ragazzo li avvisa che Godot arriverà domani. A un certo punto arriva Pozzo, crudele proprietario della terra su cui si trovano, che tiene legato a una corda il suo servo Lucky. I due torneranno in scena il primo cieco, il secondo muto, la corda ancor più corta: emblemi ormai senza tempo del vagolare novecentesco verso la morte. «Vorrei poter idealmente dedicare questa nostra fatica all’Europa della Cultura, la grande dimenticata dell’Europa che viviamo; ma anche a quelle parole che Beckett sussurra quasi per caso, come teatro, varietà, circo».
Giovedì 4 febbraio al teatro Ucc di Varese, piazza Repubblica, ore 21, platea 32 euro, galleria 22 euro, info 0332.247987.
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