Myanmar
Aung San Suu Kyi propone a minoranze Myanmar uno stato federale
Colloqui per la riconciliazione nazionale
Roma, 12 gen. (askanews) - Aung San Suu Kyi ha promesso oggi di usare il mandato popolare ottenuto dal suo partito, la Lega nazionale per la democrazia, per procedere sulla strada di una pacificazione per Myanmar, delineando un'idea di cornice federale che includa anche le minoranze , epicentro di un conflitto etniche che si trascina da decenni.
La premio Nobel per la pace, uscita vincitrice nelle prime elezioni politiche considerate libere della storia dell'ex Birmania, ha parlato in un nuovo ciclodi colloqui tra il governo, l'esercito e le minoranze etniche, nel quale sono state poste una serie di questioni all'origine delle violenze etniche, a partire dallo sfruttamento delle risorse naturali.
Aung San Suu Kyi s'è detta ottimista che "i combattimenti saranno presto conclusi", se gli standard politici del paese miglioreranno anche grazie al contributo di tutti i gruppi. "Non possiamo costruire una pace duratura senza una riconciliazione nazionale", ha detto ancora la leader. "Ora - ha proseguito - siamo pronti a guidare il processo di pace, perché abbiamo il potere di cui siamo stati investiti dal popolo e dalle minoranze etniche".
La leader, che ha trascorso molti anni agli arresti domiciliari, per la prima volta si trova alla guida del paese. Finora i negoziati erano stati guidati dal presidente Thein Sein, che è stato presente ai colloqui tenuti a Naypyidaw, la capitale amministrativa del paese.
Aung San Suu Kyi, che proviene dal principale gruppo etnico Bamar, ha posto sul piatto la possibilità di costituire una "nazione federale realmente democratica", se tutti i gruppi etnici collaboreranno in uno spirito di "fratellanza e rispetto".
All'incontro ha preso parte il potente capo dell'esercito Min Aung Hlaing, il quale ha parlato dell'incontro dierno come di un "evento storico" che può contribuire a portare "pace, stabilità e sicurezza duraturi".
Proprio nella complessa relazione con l'esercito, che per decenni ha detenuto il potere nel paese, sta la più importante difficoltà per un pieno dispiegamento della leadership di Aung San Suu Kyi.
(Fonte Afp)
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