IL LUTTO
«Avanti nel nome di Renato»
La moglie Silvana ricorda Scapolan e annuncia: doppio appuntamento con la camera ardente, prima a Tradate quindi in piazza Monte Grappa. Funerale in San Vittore
L’attività prosegue senza sosta alla Vetreria Varesina, rimasta improvvisamente orfana del suo titolare. È la moglie di Renato Scapolan, la signora Silvana, a gestire il lavoro di tutti i giorni nella sede di via Nino Bixio: l’omaggio più amorevole e concreto verso un compagno di vita e di lavoro con cui si è divisa anche la strada professionale, fianco a fianco, per quasi vent’anni. «Dobbiamo andare avanti anche se non è facile, in azienda avevamo tutti dei compiti precisi e ognuno faceva la sua parte. Lui avrebbe voluto così, stiamo facendo tutto quello che ci avrebbe chiesto e che l’avrebbe reso felice», racconta l’imprenditrice con la voce rotta dalla commozione anche a nome del figlio Luca. Il presidente della Camera di commercio di Varese è mancato sabato scorso per un infarto all’età di 57 anni, lasciando sotto choc il mondo economico ma soprattutto la sua famiglia, costretta subito a pensare al domani, fra le mille incombenze legate a un evento tanto traumatico. L’intento è quello di rendere omaggio a tutte le anime di Scapolan: al marito Renato, all’artigiano che si sporcava le mani a bottega, al tradatese innamorato del territorio, al dirigente pubblico. Per questo, dopo l’autopsia che dovrebbe essere svolta in questi giorni, sarà allestita una prima camera ardente nell’obitorio dell’ospedale di Tradate. Poi, ci sarà un altro momento simile alla Camera di commercio di piazza Monte Grappa, in sala Campiotti: e i funerali saranno celebrati nella basilica di San Vittore. Così da raggiungere tutti i luoghi legati alla sua storia personale e istituzionale.
«Lo dobbiamo a lui, lo dobbiamo a noi stessi perché tutti possano partecipare, sia nel suo paese sia a Varese. In questi giorni stiamo leggendo con piacere tutto quello che dicono di Renato e devo dire che ne è uscito un ritratto vero, sentito – continua la moglie Silvana -. Si capisce quando un ricordo è sincero o quando è di circostanza: anche al rosario di domenica sera in Camera di commercio ho visto tanta commozione, tanti occhi lucidi, ho visto piangere persone che ci sono vicine da molto tempo, con le quali mio marito ha combattuto diverse battaglie».
Poi ancora i ricordi: «Renato era veneziano d’origine, ma si considerava a tutti gli effetti varesino, amava Tradate e la sua gente, c’è sempre stato un legame speciale, ecco perché ci teniamo che ci sia un ricordo anche qui – ricorda Silvana -. Aveva fondato l’azienda negli anni Ottanta e aveva dedicato tutta la sua vita al lavoro, alle associazioni. Adesso che è mancato all’improvviso, per andare avanti mi convinco che lui non c’è perché magari sta facendo l’ennesimo viaggio a Roma per difendere la sua terra».
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