LA SORPRESA
Avvoltoi sopra la Valcuvia
Spettacolari avvistamenti: «Sono grifoni. I più belli. Forse arrivano dalla Francia»
L’estate regala un avvistamento senza precedenti recenti alle latitudini e longitudini delle Prealpi varesine. La Lipu ha infatti confermato la presenza, nelle scorse settimane, di un gruppo compreso fra i sette e gli otto avvoltoi grifoni.
Lo stormo è stato visto più volte infatti, fra maggio e giugno, in Valcuvia e, nello specifico, fra il monte San Martino e Vararo di Cittiglio.
Il grifone è un animale molto legato alle Alpi, ma qui non si era più visto da decenni, anche perché solitamente «nidificano sulle pareti rocciose - spiega Massimo Soldarini, responsabile ufficio progetti e volontariato di Lipu - e quindi nella zona dei laghi questo evento è un’assoluta novità». «Di solito in Italia sono stati avvistati sulle vette alpine, specialmente sulle Alpi friulane e in Sardegna, mentre alcuni esemplari sono anche in Abruzzo e Sicilia a seguito di alcuni progetti di ripopolamento».
L’episodio inedito, tuttavia, potrebbe verificarsi di nuovo, anche se l’avvoltoio, nel Varesotto, di solito resta confinato nelle immagini televisive di cartoni animati o film western (Clint Eastwood agonizzante nel deserto).
«Il grifone - aggiunge l’esperto di volatili - è una specie che si sposta moltissimo, però mi stupisce un avvistamento di un gruppo così folto nella zona del Verbano. In Europa, ultimamente, si sono attuati vari progetti di ripopolamento, e probabilmente questo stormo arriva da una di queste iniziative. Non credo dalla Spagna, dove si trova il 90% della popolazione europea di questo esemplare, ma penso alla Francia: non è raro, infatti, che i giovani, grandi veleggiatori in grado di compiere centinaia di chilometri, si spostino alla ricerca di nuovi territori e di prede».
E le prede sono motivo della loro presenza e di un minimo di permanenza: «La causa dell’arrivo del gruppetto di avvoltoi “varesini” – spiega ancora Soldarini – che hanno valicato anche il lago Maggiore, facendosi notare pure nel Verbano-Cusio-Ossola, è dovuto essenzialmente alla presenza di cibo. Questi volatili si nutrono di carcasse di animali e, quindi, con la ripresa di un’attività di pastorizia rurale sulle nostre montagne, potrebbero aver trovato del cibo, come avveniva una volta quando gli avvoltoi c’erano anche sulle Prealpi».
Vederli in cielo non è impossibile vista la loro maestosità, col metro di altezza e i due metri e mezzo di apertura alare, di colore marroncino e con la testa senza piume.
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