IL CASO
Battaglia persa, prostitute raddoppiate
Nonostante i proclami dell’assessore Rogora, anche 30 ragazze sul Sempione: ogni sera, dalle 19, la statale offre una sfilata dello sfruttamento. «Sono molto deluso»
Dovevano sparire, stremate da un pressing che s’annunciava asfissiante, scandito da controlli sulle ragazze e multe ai clienti. Invece la sfida contro la prostituzione, lanciata dal Comune, è stata finora persa.
I controlli ci sono stati, le sanzioni anche, ma la realtà attuale non è quella di un Sempione - al confine con Gallarate - in cui il meretricio è debellato. Anzi, il numero delle poverette rese schiave e spedite a “battere” sulla statale è aumentato a dismisura. Certe sere ce ne sono anche trenta, disseminate sulla carreggiata. Sono quasi tutte africane, perché in quella zona il mercato è loro e nessuno può invaderlo. Solo all’altezza di via Dei Sassi c’è un tratto riservato alle ragazze dell’Est, che poi s’imboscano con il cliente sotto le finestre dell’ospedale. Lo sanno tutti, il malloppo di segnalazioni dei residenti piovuto sui tavoli delle forze dell’ordine è copioso, ma alla fine la situazione non cambia.
Solo la polizia locale cerca con costanza di mettere un freno al problema, di allontanare le prostitute, di staccare verbali pesanti (anche da giustificare in famiglia) agli automobilisti che accostano per trattare il prezzo. Ma è una battaglia giocata ad armi impari, contro avversari spietati che contano pure sull’omertà spaventata delle loro schiave per continuare a fare affari d’oro. E tutto per loro funziona a meraviglia anche perché la richiesta è alta e ogni sera basta passare sul Sempione per accorgersene.
Chi abita lì attorno non ne può più. Come nel caso del ristorante frequentato da famiglie con bambini che, dalle 20 in poi, si ritrova con le prostitute praticamente esposte in vetrina, messe in vendita proprio nel parcheggio del locale. Sono lì che ammiccano ai mezzi di passaggio, ballano, si tengono in costante contatto telefonico con i loro protettori.
Max Rogora, assessore alla sicurezza, appena insediato aveva promesso di cacciare le prostitute da Busto Arsizio. E invece? «Invece non sta accadendo, stanno in effetti vincendo gli sfruttatori di queste povere schiave». È deluso, l’esponente leghista: «Purtroppo il gran lavoro che stanno facendo i miei vigili sul problema non porta effetti visibili. Noi andiamo a fare le multe, ma alla fine tutto torna sempre come prima. Purtroppo manca una spinta dall’alto, dove prevale l’indifferenza». Nulla da fare, dunque? «Inutile raccontare balle, le prostitute aumentano. Chissà, magari il giorno che si farà l’ospedale unico proprio su quel tratto del Sempione, qualcuno si accorgerà della situazione e si metterà d’impegno per dare delle risposte».
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