Usa
Beyoncé vince il Super Bowl con omaggio alla storia afroamericana
Omaggio ai movimenti: da Black Panthers a Black Lives Matter
New York, 8 feb. (askanews) - A vincere davvero il Super Bowl non sono stati i Denver Broncos ma è stata Beyoncé. La popstar texana, che ieri ha cantato durante l'halftime show della notte sportiva più attesa dell'anno americano insieme ai Coldplay e a Bruno Mars, nei pochi minuti in cui si è esibita da sola ha avuto modo di portare sul palco una dichiarazione politica piuttosto radicale, senz'altro la più forte e coraggiosa dei suoi vent'anni di carriera.
Un omaggio alle Black Panthers, a Malcom X e al movimento Black Lives Matter, che acquisisce un ulteriore significato se si pensa che febbraio in America è il Black History Month, il mese che celebra i protagonisti e gli eventi della storia della diaspora africana.
Beyoncé ha cantato una versione modificata di "Formation", brano uscito sabato pomeriggio, appena ventiquattr'ore prima del Super Bowl: una lettera d'amore a New Orleans e un omaggio a Black Lives Matter, il movimento di attivisti che si batte per la fine della discriminazione contro i cittadini afroamericani (soprattutto da parte della polizia, accusata di avere due pesi e due misure: una per i bianchi, una per i neri).
Il tutto circondata da ballerine che portavano un basco in stile Black Panthers, e che alla fine della performance hanno sollevato il pugno in un gesto che evocava il "black power salute" degli atleti Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi del 1968. In rete una pioggia di commenti positivi e commossi, da parte della comunità afroamericana e non solo: Beyoncé ha mandato un messaggio forte e chiaro, e per farlo ha scelto i dodici minuti di televisione più visti di tutto l'anno negli Stati Uniti.
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