ORRORE
Bimbo legnanese muore in gita
Stroncato da un attacco cardiaco sul pullman che lo portava in gita con l'oratorio estivo: la tragica morte del piccolo Amadeus
Stava per realizzare il suo sogno: era a pochi metri da quel mare in cui non vedeva l’ora di tuffarsi. L’eccitazione gli aveva impedito di dormire, l’altra notte, e tanta era la voglia di arrivare presto al pullman, che aveva anche saltato la colazione. Non sapeva, il piccolo Amadeus, il bimbo di origine rom che frequentava l’oratorio feriale dell’Olmina, che un crudele destino gli avrebbe impedito, qualche ora più tardi, di realizzare il suo sogno. E’ morto, stroncato probabilmente da un attacco cardiaco, sul pullman, accanto a tutti gli altri bambini, ai quali gli animatori hanno tentato in tutti i modi di mascherare la tragedia.
Dalle varie testimonianze di chi era presente, pare che il bambino (che risiedeva insieme alla madre al campo rom di via Quasimodo), sia arrivato trafelato sul piazzale della chiesa del Santo Redentore, luogo fissato per il ritrovo dei 130 bambini dell’Oltresempione diretti, con l’oratorio feriale, in gita a Celle Ligure. Pare abbia camminato di buona lena da via Quasimodo a via Filzi, luogo da dove avrebbe poi cominciato a correre, temendo di arrivare in ritardo. "Quando lo abbiamo visto arrivare così di corsa abbiamo notato che era sfinito. Tanto è vero che è salito sul pullman e, poco dopo, si è addormentato, come mi hanno riferito gli animatori che viaggiavano su quel bus", spiega, sconvolto, don Gianluca Tonon, il coadiutore di Legnarello. Anche durante la sosta, effettuata circa un’ora più tardi all’autogrill, il piccolo appariva molto affaticato e, temendo che anche il viaggio in pullman potesse contribuire ad accentuare questo suo malessere, gli accompagnatori lo hanno trasferito sul pulmino più piccolo, pensando potesse viaggiare più comodo e protetto. La tragedia si è sviluppata a pochi metri da Celle Ligure, quando il bambino pare abbia cominciato a schiumare dalla bocca, cosa che ha messo tutti in allarme: prontamente il pullman si è fermato per attendere i soccorsi che, nel frattempo, erano stati allertati. Tuttavia, quando il personale del 118 è giunto sul posto, ha subito compreso la gravità della situazione: in quei 40 minuti in cui sono rimasti sul posto, medici e infermieri hanno tentato ogni manovra di rianimazione, inutilmente. E mentre i compagni erano già sulla spiaggia, alle prese con braccioli, palette e secchielli, il piccolo Amadeus veniva trasferito all’obitorio dell’ospedale di Savona, dove non restava altro da fare che prendere atto del decesso. Poi la telefonata alla parrocchia legnanese di via Olmina, l’incredulità e il dolore di don Carlo Stucchi, al quale è spettato l’ingrato compito di recarsi in via Quasimodo per dare la notizia alla madre. La quale, appena ha visto il sacerdote varcare i cancelli del campo, lo ha riconosciuto e, intuendo probabilmente la tragedia, è svenuta. La tragica notizia si è diffusa rapidamente ed è stata accolta da tutti con incredulità e sgomento.
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