L’INCONTRO
Borrometi ad Albizzate: «Ecco che cos’è la mafia»
Da Graziella Campagna a Falcone: l’inchiesta del giornalista
Un libro di fatti, storia e storie per giungere alla verità dovuta alle famiglie delle vittime di mafia: questo è “Traditori – Come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana”, l’ultimo libro che il giornalista Paolo Borrometi ha presentato nella serata di oggi, venerdì 20 ottobre, nella Sala Consiliare del Comune di Albizzate in una speciale serata con l’autore siciliano e organizzata da Amministrazione Comunale, Pro Loco Albizzate e Volarte Italia, il cui presidente Adelio Airaghi ha fatto da moderatore.
«È un libro che ha richiesto quattro anni di lavoro in cui si raccontano storie che partono dagli anni ’40 sino alla morte di Messina Denaro – spiega Borrometi – tuttavia non è un libro di dietrologia, ma di storie e fatti. Sono totalmente convinto che l'unica cosa che può fare un giornalista è contribuire ad arrivare alla verità, quella che ci chiedono le famiglie delle vittime e che noi dobbiamo a loro, ricordandoci che quelle verità ci appartengono perché sono quelle persone, prima che eroi, sono morti per noi e non dobbiamo dimenticarlo». Borrometi ha anticipato le storie del suo libro, tutte collegate da un filo conduttore sulla brutalità mafiosa e le storie di morti come Graziella Campagna, rapita e uccisa a 17 anni da Cosa Nostra, sino ad arrivare alla solitudine di Giovanni Falcone, lasciato abbandonato dalla società civile prima dell’attentato, e alla mafia di oggi che fa affari e si inserisce nella società e che investe denaro anziché farsi la guerra. «Va spiegato che questa è la mafia per saperla affrontare e non rincorrerla quando sarà troppo tardi», ha aggiunto Borrometi invitando a un impegno che deve essere collettivo.
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