Brexit
Brexit, secondo round negoziati a Bruxelles, a Londra faida governo
Incontro tra negoziatori Gb e Ue: ora al cuore della questione
Bruxelles, 17 lug. (askanews) - Gran Bretagna e Ue hanno promesso di "andare al cuore della questione", ma a Bruxelles il secondo round di negoziati sull'uscita di Londra dall'Ue è iniziato oggi sullo sfondo di una faida in seno al governo di Londra alimentata da fughe di notizie sulla Brexit. Una tempesta politica che la premier Theresa May intende domare al più presto, già domani, ma che getta ulteriori ombre sulle trattative tra il Regno e l'Unione.
Nella capitale europea il ministro britannico per la Brexit David Davis, che ha incontrato il negoziatore Ue Michel Barnier, ha detto alla stampa che "è giunta l'ora di mettersi al lavoro e fare di questo negoziato un successo". Oggi è il primo di quattro giorni di colloqui tra i due, che discuteranno di vari dossier, compresa la spinosissima questione dei diritti dei cittadini europei dopo la Brexit.
"Per noi è incredibilmente importante fare buoni progressi, è importante che si entri nel concreto del negoziato e si identifichino le divergenze in modo da poterle affrontare e che si identifichino le similarità, in modo da rafforzarle", ha detto Davis. "Ora entreremo nel cuore della questione", ha dichiarato a sua volta Barnier.
Tuttavia Davis è rimasto a Bruxelles poche ore prima di rientrare in Gran Bretagna dove lo attendevano impegni parlamentari, hanno fatto sapere funzionari europei. Tornerà giovedì, ma le fotografie della delegazione europea armata di ampi faldoni di fronte a un team britannico a mani vuote sembrano indicare che da parte britannica si tarda a elaborare la visione complessiva richiesta dall'Ue per il negoziato.
Nel fine settimana i giornali britannici hanno pubblicato decine di articoli sulla guerra civile in corso in seno al governo, con il ministro delle Finanze Philip Hammond accusato di complottare per far saltare del tutto la Brexit.
Oggi la stessa May è stata costretta a richiamare all'ordine i suoi ministri, ufficializzando la maretta tramite portavoce e chiedendo a tutti di tenere private le discussioni sulle politiche governative. Domani la premier ribadirà il messaggio a una riunione del Gabinetto.
Hammond ha riconosciuto che ci sono pericolose divisioni tra i ministri e che questo rischia di far saltare il timing dei negoziati. "Credo che per tanti versi sarebbe utile che i miei colleghi, che tutti noi ci concentrassimo sul lavoro da fare. Questo governo deve tener conto di un orologio che scandisce tempi stretti per i negoziati sulla Brexit", ha commentato ieri il Cancelliere dello Scacchiere.
Bruxelles insiste sul fatto che i futuri rapporti tra Ue e Gram Bretagna diventeranno oggetto di discussione solo quando ci saranno stati "sufficienti progressi" sul conto che Londra deve pagare per il divorzio dai 27 e sui diritti dei circa tre milioni di cittadini Ue che vivono oltre la Manica, nonchè sulle frontiere con l'Irlanda del Nord. I 27 dovranno decidere ad ottobre se ci sono le basi sufficienti per passare a ai negoziati sui rapporti commerciali.
Ai colloqui di questa settimana saranno affrontate anche altre questioni come il futuro della Gran Bretagna in Euratom, l'agenzia nucleare europea, e il ruolo della Corte di Giustizia europea dopo la Brexit.
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