Musica
Bruce Springsteen si confessa in "Born to Run": 'Ero depresso'
Nell'autobiografia parla del difficile rapporto con il padre
Roma, 8 set. (askanews) - Bruce Springsteen ha parlato a Vanity Fair del suo periodo di depressione e del difficile rapporto con il padre. Il musicista ha presentato la sua autobiografia "Born to Run" dove ha confessato che "è stata un occasione per tornare a scavare e raggiungere le radici dei miei problemi e le difficoltà - ma anche momenti di gioia - che mi hanno permesso di mettere in piedi i miei show così come sono oggi". Del periodo buio della sua vita, il musicista 66enne, svela: "Uno dei punti su cui mi concentro nel libro riguarda il fatto che, ovunque e chiunque tu sia, la malattia non ti lascia mai - ha detto Springsteen - mi sono sempre immaginato la depressione come un'automobile in cui i passeggeri sono tutti i lati della tua personalità. Puoi anche far salire sull'auto un nuovo te, ma il tuo passato non potrà mai uscirne. La cosa importante è: quale dei tuoi lati tiene le mani sul volante in quel momento?".
Poi, in un secondo momento, Springsteen parla del suo difficile rapporto con il padre che definisce "un personaggio alla Bukowski", con problemi di alcol, incapace di tenersi un lavoro che spesso picchiava o abbandonava il figlio e che non si è mai sentito dire un "ti voglio bene". "Il massimo che potevi ottenere era un 'Ti voglio bene papà', 'Mmmh, si, anche io'. Anche dopo aver avuto un ictus, mentre stava piangendo, continuava a rispondermi in quel modo. Sentivi la sua voce spezzata, ma lui proprio non riusciva a usare altre parole".
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