IL CASO
Brucia il rosso in bici. Stangata
Multa da 200 euro. Il trasgressore: «Vigili troppo fiscali»
- Ammette di aver sbagliato, violando il codice della strada, «perché in effetti sono passato con il semaforo rosso». Ma la storia del bustese che il 25 maggio è incappato nella scure dei vigili - e che chiede di raccontare la sua vicenda in anonimato - è abbastanza particolare. Intanto perché il mezzo con cui ha “bruciato” l’indicazione semaforica è una bicicletta, con la quale viaggiava lungo via Candiani, in pratica all’altezza del punto in cui fino a qualche mese fa c’era il commissariato di polizia: un’imprudenza che gli è costata monetariamente cara, ovvero una multa di ben 200 euro. Arrivato alla linea di fermata «mi sono guardato attorno, ho controllato che non arrivassero macchine, e ho proseguito a spingere sui pedali. A quel punto la pattuglia della polizia locale mi ha rincorso, come se avessi fatto una rapina, mi hanno bloccato e non hanno voluto sentir parola». Insomma, se è vero che sa di aver sbagliato, il bustese si sente vittima di un eccesso di fiscalità: «Purtroppo sono disoccupato, faccio fatica a tirare la fine del mese, questa sanzione mi mette davvero nei guai e non so come fare a pagarla. Credevo che ci potesse essere buon senso, che tutto si concludesse con un avvertimento, ma gli agenti non hanno voluto sentire ragioni. Personalmente ritengo esagerato che, con tutto quello che succede ogni giorno, anche con risvolti gravi per la nostra sicurezza, se la prendano così tanto con me per un’infrazione che ho fatto ma che certo non è la fine del mondo». A livello di normative, non ha speranze. Ormai la multa c’è e tornare indietro non si può più.
© Riproduzione Riservata