IL RACCONTO
«Bruno m’è morto tra le braccia»
Tom’s Hardware ha intervistato Martina, la vedova del legnanese ucciso dall’Isis a Barcellona
«Passeggiavamo sulla Rambla. Bruno teneva per mano Alessandro e io spingevo il passeggino con dentro Aria. Eravamo lì da qualche minuto quando ho sentito tante urla e mi sono voltata. Ho visto il furgone che puntava su di noi. È stato un attimo. Davanti eravamo bloccati da un palo e un albero, ci siamo messi a correre verso la strada. Bruno ha spinto Alessandro verso di me e io l’ho afferrato. Il furgone ha sfiorato me e Alessandro e ha preso Bruno in pieno. L’ho visto per terra. Mi sono chinata su di lui e ho gridato, ho chiesto aiuto, era vivo. Gli ho detto amore ti prego non mi lasciare, mi è sembrato di vedere un guizzo nei suoi occhi. Penso che mi abbia sentito».
Questo è un estratto della lunga intervista rilasciata da Martina Sacchi, la vedova di Bruno Gulotta, il trentacinquenne legnanese ucciso nell’attentato terrorista dell’Isis a Barcellona, lo scorso giovedì 17 agosto.
A intervistare Martina sono stati i coleghi di Bruno di Tom’s Hardware la rivista on line che ha anche lanciato una sottoscrizione a favore della famiglia Gulotta.
L’articolo integrale, messo gentilmente a disposizione dai colleghi di Tom’s Hardware, a cui manifestiamo la nostra gratitudine e la nostra vicinanza, lo si può leggere integralmente cliccando QUI.
Articolo sulla Prealpina di martedì 29 agosto.
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