L’EMERGENZA
Bulli. E sui bus sale la polizia
Agenti in borghese sulle linee scolastiche: i ragazzini più turbolenti sono riaccompagnati a casa
Molto meglio prevenire che curare, soprattutto se in gioco c’è il futuro di ragazzini di 12 o 13 anni.
Studenti delle medie che si sono rivelati un po’ troppo esuberanti, e che alla fine hanno convinto dirigenti scolastici e polizia locale a varare un progetto che a Legnano non aveva precedenti, facendo salire sugli autobus pieni di alunni agenti in borghese che osservano, valutano e nel caso intervengono fermando chi ha un comportamento tanto esuberante da sfiorare il bullismo.
Il progetto è iniziato qualche settimana fa, dopo che negli uffici di Stie e nelle presidenze delle scuole erano arrivate diverse segnalazioni.
Si sa, guidare un autobus strapieno di preadolescenti urlanti non è comunque una cosa semplice. Ma se tra questi c’è qualcuno più agitato degli altri, che magari molla carezze che sembrano pugni oppure spintona il vicino per avere più spazio o per dirgli di spicciarsi, allora forse è il caso di cominciare a preoccuparsi.
Piccoli segnali simili non erano passati inosservati, alla fine dello scorso mese il comando di corso Magenta aveva valutato la necessità di monitorare con più attenzione certe linee, soprattutto quelle che servono quartieri difficili come Mazzafame e Canazza.
Di solito, situazioni del genere vengono gestite semplicemente rimarcando la presenza delle istituzioni, vale a dire parcheggiando un’auto con le insegne vicino all’autobus che sta caricando i ragazzi, oppure mettendo una pattuglia in più in servizio fuori delle scuole.
Questa volta invece l’approccio è stato diverso. Per meglio rendersi conto della situazione, gli agenti sono saliti direttamente sugli autobus, rinunciando alle divise per poter cogliere meglio eventuali indizi di disagio.
I risultati non si sono fatti attendere. Così come temevano i dirigenti scolastici e i funzionari della Stie, qualche ragazzino aveva effettivamente un comportamento sopra le righe. Con la massima discrezione, quando è stato necessario gli agenti si sono qualificati mostrando i loro distintivi, e arrivati alla fermata hanno accompagnato il teppistello a casa per fare due chiacchiere con i suoi genitori.
«Allo stato non è stato assunto alcun provvedimento - afferma l’assessore alla Sicurezza Maira Cacucci -. L’idea è stata quella di intervenire per verificare eventuali situazioni a rischio. Non stiamo ancora parlando di veri e propri episodi di bullismo, prima di denunciare un ragazzino bisogna pensarci bene. Intervenire in questa fase serve piuttosto per dimostrare attenzione, per coinvolgere direttamente le famiglie e costruire insieme un percorso».
Intanto, la polizia locale ha fatto capire che anche sugli autobus ci sono regole da rispettare.
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