LA RICORRENZA
Buon compleanno, sottopassaggio
Mezzo secolo fa il taglio del nastro dell'importante opera che da allora ha "avvicinato" il centro all'Oltrestazione
Il sottopassaggio della stazione compie 50 anni. Era il 12 settembre 1965 quando, attorno alle 11, Angela Gariboldi, moglie dell’allora assessore ai lavori pubblici Giovanni Mari, tagliò il nastro di una delle più importanti opere pubbliche mai realizzate a Legnano. Prima di quel momento per spostarsi dal centro all’Oltrestazione bisogna passare dai famosi “cancelli” situati tra corso Italia e via Venegoni, un passaggio a livello alquanto scomodo perché spesso chiuso per il transito dei treni. Un aneddoto racconta che anche Benito Mussolini, in occasione di una delle sue visite in città, rimase oltre un quarto d’ora in attesa dell’apertura con notevole disappunto...
In realtà si era cominciato a parlare della possibilità di un sottopassaggio tra piazza del Monumento e piazza del Popolo già nel 1922 con il sindaco Fabio Vignati, ma i costi dell’opera avevano in seguito superato il desiderio di realizzarla. Soltanto a metà anni Sessanta, con il traffico privato che aveva subìto una drastica impennata, il progetto divenne irrinunciabile complice il fatto che il quartiere Oltrestazione si stava popolando sempre di più (l’asfaltatura di viale Sabotino risale al 1969 mentre nel 1970 avvenne l’inaugurazione della parrocchia di San Paolo).
Il sottopassaggio della stazione fu realizzato dopo dieci mesi di lavoro (tempi al giorno d’oggi impensabili) e al costo di 450 milioni di vecchie lire: in quel momento Legnano contava 44.680 abitanti.
A sottolineare l’importanza dell’avvenimento il fatto che quel 12 settembre 1965 arrivò il ministro allo sviluppo scientifico Carlo Arnaudi: le cronache dell’epoca raccontano che quest’ultimo approfittò della circostanza anche per visitare la vicina Franco Tosi.
Alcuni dati tecnici: 9 metri di carreggiata più 2 marciapiedi, altezza utile di passaggio 4,5 metri (oggi la norma ne prescrive 5 e mezzo), ponte ferroviario largo 14 metri. Altra curiosità: il collaudo e le prove di tenuta statica avvennero posizionando un carro armato (all’epoca alla caserma Cadorna era peraltro di stanza il battaglione carri “Pintimalli”) proprio nel mezzo del ponte.
Dal 1965 in poi, proprio grazie al sottopassaggio della stazione, le distanze all’interno della città si sono comunque molto accorciate anche se la ferrovia rimane per alcuni aspetti una barriera (prima di allora c’era solo il sottopassaggio di via San Bernardino e vari passaggi a livello): in occasione del dibattito sul terzo binario qualcuno, non più di alcuni anni fa, ha persino rilanciato l’idea di spostare la ferrovia al di fuori di Legnano. E recenti sono altre due realizzazioni che hanno avuto lo scopo di attenuare la cesura rappresentata dai binari: il sottopasso di via San Michele del Carso (aperto alla fine degli anni Ottanta) e quello di via Montebello (inaugurato nel dicembre 2002).
Comunque sia oggi, dopo mezzo secolo, il sottopassaggio della stazione si presenta in piena salute: solo alcuni anni fa è stato necessario un piccolo intervento di ripristino perché un camion, che non aveva fatto abbastanza attenzione all’altezza, ci era finito contro.
«E’ importante - dice l’ex consigliere comunale Daniele Berti, sempre attento alle cose storiche legnanesi - che l’anniversario del 1965 non passi inosservato perché per Legnano è stato un evento storico. Sarebbe bello organizzare almeno una mostra fotografica, magari in occasione della festa dell’Oltrestazione che si svolge proprio nel mese di settembre». Anche il Comune farà qualcosa?
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