IL PESTAGGIO
Busto: calci, pugni e una sassata per 2 euro
Minorenni aggrediti da baby gang, svolta dopo quattro mesi: arrestati due gallaratesi
Due euro. È bastato davvero poco per scatenare un pestaggio di incredibile violenza, venti contro due. I minori erano appena usciti da un locale della zona, la serata sembrava ormai conclusa ma mentre stavano per salutarsi un gruppo di coetanei si avvicinò chiedendo spiccioli. I ragazzini risposero di non averne e il branco - composto da due maggiorenni, otto sotto i diciotto anni e un’altra decina di giovani non identificati - li massacrò.
LE ORDINANZE
Accadde a fine settembre, pochi giorni fa i carabinieri hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti gallaratesi accusati di rapina aggravata e lesioni. Gli indagati hanno già precedenti, tra cui risse e danneggiamenti commessi non più tardi dello scorso ottobre. Per gli altri - tra cui alcuni bustesi e altri varesini - procede il tribunale dei minori. Non è stato semplice individuare gli aggressori perché le vittime non li conoscevano. Sono stati determinanti i riconoscimenti fotografici, le immagini delle telecamere interne del locale, le testimonianze di qualche cliente della discoteca e le descrizioni di due amici dei diciassettenni assaliti. Uno dei gallaratesi però è stato nel frattempo scarcerato dal tribunale del riesame che ha accolto le argomentazioni dell’avvocato Ermanno Talamone. Ci sono gli indizi di responsabilità ma - secondo il collegio milanese presieduto da Carla Galli - non sono tali da configurare la gravità indiziaria. Il provvedimento che annulla la misura cautelare parla di un ruolo soltanto «tratteggiato in modo generico», anche se è probabile che il giovane avesse partecipato all’accerchiamento massiccio che bloccò alle vittime qualsiasi via di fuga. Sarà il processo, salvo patteggiamenti, a chiarire le responsabilità dei maggiorenni.
IL BRANCO E LA VIOLENZA
Certo è che il branco si accanì senza che a nessuno venisse in mente di interrompere il linciaggio.
Subito dopo il rifiuto di concedere 2 euro, le vittime iniziarono a essere circondate, spintonate e sballottate, poi vennero colpite a calci e pugni sul petto, sulla schiena, presero cazzotti nello stomaco e uno fu colpito in testa con un sasso, con una forza tale da fargli perdere la vista per qualche minuto. Stesi a terra vennero spogliati di tutti i monili che indossavano (quindi anelli, braccialetti, collanine) e dei 10 euro custoditi nella cover di un cellulare.
ACCERTAMENTI E IDENTIFICAZIONI
Quando le pattuglie dei carabinieri arrivarono non c’era più nessuno di quei venti che assistettero alla scena senza muovere un dito per tutelare i diciassettenni. Il gallaratese difeso dall’avvocato Talamone venne rintracciato poco dopo in stazione, appartato con la fidanzatina, gli altri sono stati identificati nel corso di accertamenti durati oltre quattro mesi. Il lavoro degli inquirenti non è comunque concluso perché ci sono almeno dieci coetanei che per ora non hanno un nome ma che erano presenti nell’area antistante la discoteca. Una furia belluina che non può essere spiegata con un profitto di qualche decina di euro, bensì che ripropone la vacuità e la futilità in cui crescono gli adolescenti.
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