LA SENTENZA
Busto Arsizio, morì dopo lite: negato risarcimento ai famigliari
Il Tribunale civile dà ragione al vicino di casa
Dopo l’archiviazione del procedimento penale, anche il tribunale civile di Busto Arsizio dà ragione al cinquantenne coinvolto, nell’aprile del 2022, in una lite in via Lapo Gianni con un anziano vicino di casa deceduto nei giorni successivi. Il giudice Francesca Capotorti ha confermato che «alcuna responsabilità è imputabile all’uomo circa la caduta dell’ottantaduenne», rigettando le richieste risarcitorie avanzate dagli eredi. Fondamentali, anche in questo caso, le riprese video agli atti. Grande soddisfazione ha espresso il difensore dell’uomo, l’avvocato Stefania Spinelli, che ha commentato : «Questa vicenda ha profondamente segnato il mio assistito. Era fondamentale per lui che la verità venisse accertata, anche in sede civile».
L’ottantenne era stato coinvolto nella lite di via Lapo Gianni il 20 aprile di due anni fa, nel primo pomeriggio, quando i due uomini avevano avuto un violento alterco culminato in una colluttazione.
L’avvocato della famiglia della vittima, Paolo Bartesaghi, aveva depositato un esposto querela alla procura di Busto. «Credo che sia un atto dovuto - sottolineava l’avvocato - fare chiarezza sulla vicenda che ha portato alla morte dell’anziano». Il quale era poi morto all’ospedale di Legnano dopo una settimana di ricovero in Rianimazione, senza mai dare alcun segnale di ripresa.
Secondo le indagini, la lite tra i due vicini era nata da malumori che andavano avanti da tempo. Quel 20 aprile il 50enne è stato investito dall’auto dell’anziano e, dopo la lite furibonda e una colluttazione, l’82enne ha sbattuto la nuca subendo un’abbondante perdita di sangue. Nel giugno scorso si era concluso con un’archiviazione il procedimento penale a carico del 50enne, indagato per omicidio colposo. Il Gip ha condiviso le argomentazioni della Procura, ritenendolo estraneo alle accuse. Ora la fine dell’incubo.
© Riproduzione Riservata