LA PROTESTA
Busto Arsizio: parcheggio selvaggio
Avvocato scrive al sindaco e al mobility manager: «Auto sugli incroci, servono più multe»
Parcheggiare troppo vicino a un incrocio è non solo pericoloso, ma anche espressamente vietato dal codice della strada. Eppure sono ancora molti, anzi troppi, gli automobilisti che lasciano la propria auto in prossimità delle intersezioni, limitando drasticamente la visibilità di chi deve uscire da uno stop.
Ad accendere i riflettori su queste insidiose ma frequenti situazioni è l’avvocato Francesco Caso, che ha segnalato la problematica via mail al sindaco Emanuele Antonelli e al Mobility manager del Comune, commissario Giuseppe Vaccarino.
OPINIONE DIFFUSA
«Sicuro di interpretare un’opinione assai diffusa nella cittadinanza – premette l’avvocato Caso -, ritengo opportuno e doveroso richiamare la vostra attenzione sul disagio e gli effetti oltremodo pregiudizievoli derivanti dal fatto che, in questo Comune (e, in particolare, nell’area centrale del medesimo) sia consentito (e anzi formalmente regolamentato mediante apposita segnaletica) il parcheggio degli autoveicoli in stretta prossimità delle aree di intersezione viaria, ossia ad una distanza inferiore a quella prevista dall’articolo 158 del codice della strada, lettera 1f e 2a».
Andiamo allora a vedere cosa dice l’articolo 158 nei punti indicati. Lettera 1f: «La fermata e la sosta sono vietate nei centri abitati, sulla corrispondenza delle aree di intersezione e in prossimità delle stesse a meno di 5 metri dal prolungamento del bordo più vicino della carreggiata trasversale, salvo diversa segnalazione». E alla lettera 2a: «La sosta di un veicolo è inoltre vietata allo sbocco dei passi carrabili».
Prosegue l’avvocato: «Ciò non solo, quindi, in violazione di una specifica disposizione normativa, che non mi risulta possa essere derogata dalle singole autorità comunali ma, comunque, in tal modo determinando una situazione particolarmente insidiosa – e a tutta evidenza intrinsecamente pericolosa – ogniqualvolta un veicolo si accinga ad immettersi da una via in altra con quest’ultima intersecantesi». Questo perché, evidenzia il legale, «la visibilità, in particolare per quanto attiene alla possibilità di avvedersi con congruo anticipo del sopraggiungere di altri veicoli, risulta totalmente o parzialmente compromessa, stante la presenza, per l’appunto, di autovetture in sosta che la inibiscono o la riducono fortemente».
La conseguenza, sottolinea l’avvocato, «è una assai rilevante possibilità di collisione con gli altri veicoli sopraggiungenti».
IN VIALE LOMBARDIA
Gli esempi potrebbero essere molti. Uno particolarmente eclatante è quello di viale Lombardia: qui la visibilità per chi si immette dalle vie laterali è davvero ridotta, a causa delle auto parcheggiate a pochi centimetri dagli incroci. Una criticità segnalata a più riprese anche da molti esercenti della zona. Ma la situazione si ripete in fotocopia in moltissime altre intersezioni della città.
Per questo l’avvocato Caso, dopo aver ricordato «che tale situazione potrebbe costituire, tra l’altro, fonte di responsabilità, sotto ogni profilo, anche per l’ente comunale», confida «che da parte di chi di dovere ci si attivi al più presto per ovviare all’inconveniente in questione; ciò disciplinando la sosta nel rispetto della vigente normativa codicistica».
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