LA PROPOSTA
Busto e Gallarate, «in treno al nuovo ospedale»
Il progetto dell’architetto Moretti: «Qui serve una stazione»
«Busto e Gallarate devono chiedere per forza la fermata del treno. Quando ero assessore l’avevo fatto». Carlo Moretti, decano degli architetti del Varesotto, di politica non ne vuol più sapere dopo l’esperienza che l’ha portato a Palazzo Borghi per un periodo – da assessore tecnico – durante la giunta Luini. L’architettura invece è la sua vita e una parte dei suoi progetti, contenuti in un libro dato alle stampe pochi mesi fa, sarà presentata il prossimo anno proprio a Gallarate. Una sorta di manifesto tra obiettivi raggiunti e prospettive a cui l’architettura deve tendere secondo il maestro degli architetti della provincia. «Parlerò degli invisibili», sorride Moretti. E tra i progetti invisibili del cassanese, ovvero quelli che non hanno visto la luce, ce n’è uno che mette insieme Busto e Gallarate, come l’ospedale unico per le due città che la Regione ha deciso di realizzare a Beata Giuliana. II suo progetto però è tutt’altro che sanitario: per Moretti l’area ombelico del Varesotto dove passano l’autostrada e la 336 che porta all’aeroporto sarebbe la collocazione ideale per il nuovo stadio con cui sostituire lo storico San Siro milanese. «Dove c’è la vasca di spagliamento», spiega l’architetto.
Il sogno avrebbe fatto emozionare non soltanto gli sportivi, tra turismo calcistico, negozi e spazi culturali a corredo. «Forse ormai è un’occasione persa», il rammarico mentre Inter e Milano sono entrambe impegnate ad ipotizzare altrove il nuovo tempio del calcio meneghino. Eppure per Moretti quella resta un’idea valida per far fare il salto di qualità al territorio.
Nelle tavole conservate nell’archivio informatico dell’architetto, il nuovo San Siro sarebbe potuto nascere dove oggi spagliano i torrenti che attraversano Cassano e dove dovrebbe giungere il raccordo della 341.
L’ospedale unico è stato ipotizzato non molto lontano. E secondo il professionista, esso non può prescindere da una fermata del treno, come sarebbe stato nel caso del nuovo tempio del calcio.
Servizio completo sulla Prealpina in edicola mercoledì 8 novembre
© Riproduzione Riservata