NATURA
Cacciatori di falene dall’Olanda a Cittiglio
A Vararo trovate 72 specie diverse, alcune molto rare
Chiara Pasquali, titolare di un’azienda agricola che alleva capre a Vararo, e il marito Renato Tomasini sono lettori onnivori della natura. Vi sono immersi con quella comunione che sa di scoperta quotidiana, di gratitudine per quell’arricchimento che li rende persone pronte a cogliere ogni più piccolo dettaglio del mondo circostante. Le loro “antenne”, affinate dai principi della sostenibilità ambientale, attirano nel loro “buen retiro”, come ospiti, botanici, forestali, biologi, appassionati, per lo più olandesi e tedeschi, grazie alla piattaforma olandese “Casa nella natura”, la quale per ogni soggiorno devolve contributi a favore di progetti di salvaguardia .
Da questi incontri scaturiscono le sorprese, frutto di una attenta osservazione. E le scoperte sono tante, tutte interessanti, come l’ultima: il monte Sasso del Ferro, alle falde del quale è situata l’azienda, è un posto meraviglioso per le falene, quelle crepuscolari e notturne. Sì, lo hanno scoperto Robbin van Dijk e Marjolein Norbert, due giovani che, con passione, monitorano da due anni le falene nei Paesi Bassi. Giunti a Vararo quest’estate, hanno registrato un totale di 72 diverse specie «che - sottolineano - evidenziano la grande biodiversità della conca a ridosso delle pendici del versante nord del monte Sasso del Ferro».
Sono arrivati entusiasti e le loro soddisfazioni sono andate oltre le previsioni. Un particolare curioso. Avevano con loro un Led Bucket, un grande secchio bianco sormontato da una luce a led viola che funge da trappola: gli insetti vengono attratti, cadono attraverso un foro nel coperchio sottostante o restano sul bordo del secchio. «È facile da usare -specifica Robbin - ed è relativamente economico. Per questo motivo è molto usato soprattutto da chi vuole conoscere quali tipi di falene frequentino il suo giardino».
L’attrezzatura adeguata, le informazioni necessarie su dove posizionarla, grazie alla conoscenza dell’ambiente naturale circostante di Chiara e Renato, sono state determinanti perché in sei notti e in quattro diverse località a pochi passi dall’alloggio la ricerca si rivelasse fruttuosa, cioè con ritrovamento di falene particolari: «Tra le specie più comuni che utilizzano diversi tipi di habitat e piante ospiti ne abbiamo trovate alcune che hanno una preferenza più specifica. Un esempio è Horisme vitalbata, una specie rara nei Paesi Bassi, che utilizza la Vitalba (Clematis vitalba), pianta rampicante diffusa in zona, per deporre le uova. Un’altra bella sorpresa è stata la Ptilodon cucullina, le cui larve si nutrono di aceri (principalmente Acer campestris ), nonostante nella zona prevalga il faggio (Fagus). Questa falena può essere riconosciuta, dalle sue estremità alari bianche».
«Meno rara, ma ha costituito, comunque, un piacere trovarla per la sua estetica deliziosa -continua Marjolein- è la Habrosyne pyritoides. In olandese questa specie è chiamata vuursteenvlinder(farfalla della pietra focaia)».
I due giovani, anche senza un accurato esame microscopico, sono riusciti a identificare la Charissa obscurata, splendida nella sua lucentezza quasi dorata. Ci deve essere ancora molto da scoprire, considerato che la ricerca è stata effettuata solo in un’area ristretta e solo nel mese di agosto. Certo, la maggior parte delle falene vola in primavera e in estate, ma c’è una specie, la Conistra rubiginea,che vola nel tardo autunno o anche in inverno. E allora Chiara e Renato hanno ricevuto un compito: «Ce ne trovate una?». Così la ricerca continua.
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