IL LIBRO
«Camminando s’impara. A vivere»
Presentata a Villa Recalcati l’ultima fatica di Gianni Spartà: “Dimmi perché parti”
«Ho imparato di più camminando e pedalando che intervistando industriali, ministri, criminali e monsignori».
Detto da Gianni Spartà, giornalista d’alto rango nella piccola provincia varesina e firma della Prealpina, c’è da credergli. L’altra sera a Villa Recalcati, nella serata di apertura del Premio Chiara Festival del Racconto, non ha portato solo il suo ultimo libro, “Dimmi perché parti” (eduzioni d’Este), ma la ragioni stesse del viaggio, metafora usata e a volte abusata - ma spesso vera - dell’uomo alla ricerca di se stesso. Con lui Giulio Clerici, medico sportivo del Varese Calcio, Paola Ferrario Nava, campionessa mondiale di vela con base a Laveno Mombello, Elia Luini da Gavirate, punta di diamante del canotaggio italiano e Pier Bergonzi, vicedirettore della Gazzetta dello Sport.
In diretta telefonica anche Ivan Basso, grande campione di ciclismo che sta viaggiando per l’Europa in attesa di varare, il primo gennaio prossimo, la sua nuova squadra agonistica.
S’è parlato di sport e di fatica, di avvenure e di orizzonti più o meno lontani. «Il viaggio come esperienza, racconto, contatto», ha ricordato Bergonzi. Sia che, nell’esperienza di Spartà, si sia trattato di Santiago di Compostela e del cecchino di guerra incontrato lungo il famoso cammino, di Cefalonia col ricordo dei diecimila soldati italiani della divisione Acqui immolatisi davanti ai nazisti, del passaggio da Taormina a Tindari con Marzia, 26 anni, «creatura speciale» resa fragile e forte al tempo stesso dalla malattia.
«Non ho fatto il turista, ma il viaggiatore. Non colui che si confonde con le truppe aviotrasportate che scendono in aereoporto, fanno il giro della città e se ne tornano presto a casa, ma chi sceglie quello che vuol vedere».
E lo fa a piedi, in barca a vela o, più spesso e volentieri, in bicicletta, mezzo lento e perciò ideale per capire a fondo se stessi e l’altro. A ben guardare, il libro è un’ode alla bicicletta come sapore della fatica, fuoco e passione, fatica e sudore. E piacere di vivere. Un libro che è compagno di viaggio. A cominciare da Scilla e Cariddi uniti a Brinzio e al Cuvignone. Nella stessa pagina. La 14 per la precisione. Leggere per credere.
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