PROTESTA
Cantiere in via Rossini, affari crollati
Impossibile raggiungere i negozi, commercianti esasperati per i ritardi nel completamento dei lavori
Per raggiungere i negozi di via Rossini, bisogna sottoporsi a uno slalom non di facile esecuzione, soprattutto per chi, magari, ha qualche difficoltà di movimento. Se infatti dal lato sinistro andando verso via Cavour il marciapiede è ancora parzialmente presente, dall’altro lato il camminamento creato per ovviare al cantiere si esaurisce presto e obbliga dunque a ingegnarsi per superare gli ostacoli.
Lo scenario cambia di giorno in giorno, seguendo l’evoluzione dei lavori necessari alla pedonalizzazione di questa strada assieme a via Donizetti e a piazza Giovine Italia: gli esercenti non possono ovviamente essere contenti. «Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, noto un volume d’affari inferiore di oltre il trenta per cento» commenta Matteo Ceresoli della Casa della Pantofola, la cui bottega è forse quella più difficile da raggiungere, proprio a causa della mancanza di passerelle nelle vicinanze. «Perché hanno chiuso totalmente via Rossini senza effettuare interventi un poco per volta, come fatto in via Donizetti?» si chiede il negoziante, che non ha nulla da appuntare «agli operai, instancabilmente attivi dal mattino alla sera, quanto piuttosto all’organizzazione di un cantiere che così è totalmente penalizzante».
Già: passi per la polvere, passi per i disagi prevedibili, ma di essere tagliato fuori dal mondo Ceresoli non se lo aspettava proprio. «Tra una settimana iniziano i saldi e non mi pare proprio che l’intervento sia prossimo alla conclusione: mi sento chiuso dentro nel mio negozio, oltretutto la clientela è piuttosto anziana e dunque le difficoltà per raggiungermi sono ancora maggiori» ribadisce il titolare della Casa della Pantofola. Inoltre, l’escavatore e gli altri mezzi del cantiere vengono lasciati in loco anche negli orari e nei giorni – come i festivi – senza attività, creando situazioni di pericolo, segnalate da tutti i commercianti, per chiunque passi da quelle parti. «Penso davvero che non ci siano le minime condizioni di sicurezza, a cantiere fermo, per noi e i nostri clienti, al di là del quotidiano disagio per una situazione del genere» ribadiscono al bar Rossini, che pure, trovandosi all’angolo con via Puccini, è in una posizione relativamente “privilegiata” rispetto ad altri colleghi di sventura. Vittorio De Lorenzi del vicino New Digital Photo Center arriva a parlare «di un’imminente chiusura o quantomeno di un trasferimento altrove dell’attività.
La gestione dell’opera mi sembra pessima: nelle ultime settimane riscontro una media di cinque o sei clienti al giorno, anche perché non esiste più un parcheggio per i potenziali avventori». De Lorenzi è uno dei più celebri avversari della pedonalizzazione di questa via, «perché non c’è la stessa densità di negozi rispetto alla vicina via Donizetti e, senza adeguate aree di sosta, assisteremo ad un crollo totale della vitalità». Al di là della sua posizione, è la modalità di svolgimento dei lavori a farlo inviperire ulteriormente: «Non c’è una corsia, non c’è un passaggio, non c’è un modo per attraversare questa via senza incorrere in pericoli. E intanto il cantiere, che ha già superato il cronoprogramma, si porterà via tutta la bella stagione».
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