ESEMPIO CIVICO
Castellanza: dalle scarpe da ballo alla città pulita
Il volontario Claudio Bonaniti in 10 mesi ha raccolto 448 sacchi di rifiuti. Prima realizzava le “punte” per le stelle della danza
Per tutta la vita ha realizzato – per un’importante azienda di calzature – le scarpette da punta delle più grandi étoile della danza: da Oriella Dorella a Nureyev a Roberto Bolle. Oggi fa il volontario a beneficio dell’ambiente, raccogliendo i rifiuti abusivi a Castellanza, e alla Mensa dei Poveri di Legnano. «Mandarmi in pensione mi ha demoralizzato - confessa Claudio Bonaniti, 64 anni – Avrei voluto continuare a lavorare o dedicarmi all’insegnamento, ma non ho potuto che adeguarmi. Il volontariato ha dato però nuovo impulso ed entusiasmo alla mia vita».
ESEMPIO DI ALTRUISMO
«Facevo un lavoro particolare, che fanno pochi al mondo: ho realizzato le scarpette per i ballerini e danzatori più famosi al mondo. Improvvisamente mi sono ritrovato non più impegnato in quella che per me era un’arte praticata per 40 anni: avevo bisogno di fare una qualche attività che mi gratificasse e, al contempo, fosse utile alla collettività».
L’occasione si è presentata quando l’assessore ai Servizi sociali Cristina Borroni gli ha proposto di iscriversi all’albo dei volontari civici, scegliendo un ambito in cui avrebbe voluto operare. «Per me ha significato molto – precisa il castellanzese - Ho scelto di tenere pulito l’ambiente, raccogliendo i rifiuti abusivi».
448 SACCHI RACCOLTI
Ha dell’incredibile la quantità di sacchi di spazzatura raccolta da Bonaniti: sono ben 448 in dieci mesi. Non c’è da meravigliarsi, dunque, se si è parlato di lui nell’ultimo consiglio comunale: l’assessore all’Ecologia Claudio Caldiroli lo ha elogiato «per il suo impegno, che merita decisamente un plauso. Per 16 ore alla settimana, autogestendosi con la propria auto, raccoglie i rifiuti abbandonati in periferia, nel verde e ai bordi delle strade, posizionandoli e segnalandoli in modo che Sieco possa poi ritirare i sacchi».
Le strade più battute sono quelle dove c’è più traffico di passaggio, come le vie Morelli, Ragazzi del ‘99, Petrarca e Solferino: «Chi getta i rifiuti sono soprattutto persone che arrivano da fuori», spiega Claudio Bonaniti. C’è qualcosa in particolare che l’ha colpita? «Si può trovare di tutto di più. Mi è capitato di raccogliere freni a disco, estintori, parti di macchine smontate, cucine abbandonate e altri ingombranti».
Qual è la sua soddisfazione più grande? «Avere spinto, col mio esempio, un percettore del reddito di cittadinanza a imitare il mio impegno. Se ciò che faccio può servire da esempio a chi può fare del bene, ne sono doppiamente felice».
L’AIUTO ALLA MENSA
Altrettanto importante è l’impegno di Claudio Bonaniti nella Mensa dei Poveri di Legnano, che ogni giorno garantisce un piatto caldo per gli indigenti. Un’esperienza che definisce «arricchente, di grande valore umano. Bisogna cucinare, distribuire il cibo, pulire e lavare 365 giorni all’anno: una realtà che senza volontariato non potrebbe esistere». Molto conosciuta in zona, la Mensa dei Poveri è punto di riferimento per i senzatetto e i disagiati.
Sono diverse le realtà di volontariato in provincia che si occupano di raccogliere i rifiuti abbandonati.
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