STORIE DI RISCATTO
Centro antiviolenza nella Torretta della mafia
La struttura confiscata e assegnata al Comune di Borgomanero. Oggi l’intitolazione a Emanuela Loi
La Torretta di Borgomanero sequestrata alla mafia diventa la sede del Centro antiviolenza dell’area nord del Novarese. Oggi, venerdì 22 marzo, verrà intitolata a Emanuela Loi; alle 17 sarà infatti scoperta una targa dedicata alla prima donna poliziotto assegnata ad agente di scorta. Nata a Cagliari nel 1967, perse la vita il 19 luglio 1992 a Palermo nell’attentato di Cosa Nostra al giudice Paolo Borsellino. Nella strage di via Mariano d’Amelio, oltre al magistrato e a Loi, vennero uccisi altri quattro agenti della scorta: Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina.
La struttura è situata all’angolo tra le vie Arona (la statale “Biellese”) e via Giovanni Rossignoli, vicino alla stazione ferroviaria e a villa “Achille Marazza”, la biblioteca di Borgomanero. L’edificio fu sequestrato anni fa a un esponente della criminalità organizzata attivo nell’Alto Milanese nello spaccio di sostanze stupefacenti. Nell’estate del 2018 l’Agenzia dei beni confiscati l’ha assegnato al Comune di Borgomanero e adesso che è stato riqualificato viene attribuito in uso gratuito alla Società Cooperativa Irene Impresa Sociale per un quinquennio per ospitare il Centro Antiviolenza che si occupa di fornire assistenza fisica, psicologica e legale alle donne vittime di violenza di genere.
«La Torretta - commenta l’assessore comunale alle Pari opportunità Anna Cristina - è un simbolo che parla di riscatto e, per tante persone, di un futuro diverso».
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