L’INDAGINE
Coltellate al Terminal 1: asilante denunciato
Pregiudicato e già espulso ferisce un nordafricano rintracciato dalla polizia di Stato
Ore 11.30 di lunedì 28 novembre, area stazione ferroviaria, Terminal 1: il litigio tra due nordafricani finisce a coltellate.
Chi estrae la lama è un volto conosciuto del gruppo di carrellisti abusivi: affonda e fugge a piedi, svanendo nel nulla.
Chi viene ferito ha 27 anni, è marocchino e non è noto a Malpensa: per evitare altri colpi, scappa verso i binari e si imbatte in una pattuglia dell’Esercito; viene quindi portato all’ospedale di Gallarate con tagli al gomito e al fianco sinistri. Non è in pericolo di vita.
Quarantott’ore dopo, cioè la mattina di oggi, mercoledì 30 novembre, ecco il comunicato della Questura di Varese che annuncia: «Identificato l’autore del ferimento» avvenuto nella tarda mattinata di lunedì nei pressi della stazione ferroviaria del Terminal 1 dello scalo di Malpensa.
Si tratta di una persona ben nota al personale dell’Ufficio di frontiera aeroportuale della polizia di Stato: M.Y. trentenne, marocchino come il ferito, già arrestato due anni fa dagli uomini della Polaria per aver cagionato lesioni gravi ai danni di un cittadino del Bangladesh, il quale, come lui, procacciava i carrelli ai passeggeri offrendo un servizio di facchinaggio.
Nitide e inequivocabili le riprese del momento dell’accoltellamento, nelle quali si vede chiaramente l’aggressore discutere col connazionale ed estrarre, a un certo punto, dalla cintura dei pantaloni, un coltello col quale lo ha colpito sul fianco, recidendogli un tendine (l’intervento chirurgico eseguito all’ospedale di Gallarate è riuscito, ndr).
Il marocchino è stato denunciato di nuovo per lesioni aggravate.
L’uomo, già arrestato per un analogo episodio nel marzo 2014 dalla polizia di Stato dell’aeroporto, dopo essere stato scarcerato nell’agosto dello stesso anno, era stato accompagnato con provvedimento del Questore di Varese al Cie di Bari, al fine di dare esecuzione al provvedimento di espulsione.
Durante la permanenza al centro, però, il marocchino presentò istanza di asilo politico, di recente rigettata dalla Commissione territoriale per i Rifugiati.
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