IL CASO
«Controlli solo a noi. E gli stranieri?»
Protesta fruttivendola di piazza Risorgimento: la polizia locale però ha un cadenziario per effettuare sopralluoghi in tutti i negozi
I commercianti gallaratesi si sentono discriminati e la loro pazienza ha raggiunto il limite. «Non è possibile che io riceva praticamente un controllo a settimana, mentre ci sono negozi gestiti da stranieri che fanno tutto alla luce del sole e nessuno dice nulla». A denunciare questa disparità è Cristiana Ventura, titolare dello Yoshi’s Fruit di piazza Risorgimento.
Il suo ultimo anno è un insieme di episodi incredibilmente concatenati tra loro che sembrano il manifesto della denuncia degli esercenti. «Io sono subentrata con la mia attività a un fruttivendolo straniero», spiega. «Ho trovato il locale in uno stato pietoso, basti pensare che non c’era neppure la porta». E questo particolare, nel primo periodo, ha dato non pochi problemi: «Ho subito davvero tantissimi furti. Ci sono state volte che la pattuglia nemmeno usciva per venire a fare il sopralluogo. Lo scenario che vediamo di fronte a noi ogni giorno, tra ubriaconi e gente che fa i bisogni nei cespugli, è impietoso».
Non è tutto. Ancora una volta emerge il dubbio di subire una disparità di trattamento. «Quando mi è stato chiesto perché non ci fosse la porta, ho risposto che il problema era di come fosse stato possibile che ci fosse prima di me un esercizio aperto senza la porta», sottolinea Ventura. «Io l’ho installata e ora non ho più subito furti. Ma il problema resta». Da lì in poi sono partiti gli iniziali controlli di Asl e polizia annonaria. Un comportamento che, di per sé, la negoziante non ritiene sbagliato: «Non mi danno fastidio i controlli. Mi disturba il fatto che vengano fatti solo a chi, se c’è qualcosa non in regola, è in grado di pagare». Una serie di interventi che secondo lei non troverebbero la stessa intensità di controllo quando i titolari sono stranieri. «Non dico che non passano, ma poi non cambia nulla. Dovrebbero fare in modo che queste persone non tengano aperto. Per rispetto di chi ha tutto in ordine».
In realtà, dal Comando della polizia locale emerge uno scadenziario programmato che vede l’Annonaria andare regolarmente da tutti i commercianti. Nel frattempo, la situazione che c’era prima del suo arrivo in piazza Risorgimento, si è trasferita in stazione, con le stesse dinamiche. «Un fruttivendolo con tutta la merce esposta sul marciapiede», denuncia Ventura. «Anche se pare che sia tutto in regola». In effetti, lungo la strada del nuovo negozio a due passi dall’ex centro di accoglienza, la linea espositiva è ben marcata dalla presenza di casse di frutta e alberi di limoni.
In ogni caso quello della titolare di Yoshi’s Fruit non è uno sfogo autoreferenziale. «Io, per motivi personali, chiuderò a breve», conclude. «In realtà lavoro anche bene. La mia rabbia è in generale per il commercio e l’atteggiamento di chi dovrebbe garantire una corretta concorrenza e qualità».
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