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Corridoio umanitario, a Roma la prima famiglia siriana
Progetto voluto dall'Italia sarà presentato a Europa
Roma, 4 feb. (askanews) - Una bimba siriana malata di tumore è arrivata oggi in Italia per essere curata, diventando così la prima fruitrice di un nuovo corridoio umanitario fortemente voluto dall'Italia ed organizzato sulla base di un progetto della Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Tavola Valdese.
"Sono così contenta perchè siamo arrivati in Italia dalla Siria, con un corridoio umanitario, direttamente a Roma", ha detto Yasmine Al Hourani, la mamma di Falek, sette anni. Con un occhio bendato - quello malato - la bimba si nascondeva dietro il fratellino di sei anni, Hussein, mentre i genitori esprimevano tutto il loro sollievo all'arrivo a Fiumicino a Beirut.
Assieme a papà Suleyman, la famiglia Al Hourani che ha inaugurato il corridoio umanitario è fuggita da Homs due anni fa. Hanno resistito all'idea di tentare la traversata del Mediterraneo e sono stati alla fine scelti per far entrare il progetto in fase operativa. Questo "corridoio umanitario sperimentale" che viene finanziato essenzialmente con donazioni, mentre gli alloggi vengono offerti da volontari, potrebbe essere esteso a tutta l'Europa: il mese prossimo sarà presentato al Commissario Dimitris Avramopoulos.
Gli Al Hourani sono arrivati in Italia con visti umanitari e hanno immediatamente presentato richiesta d'asilo. Prima dell'ingresso, sono state prese le loro impronte.
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