RABBIA
Croce abbattuta, sdegno a Sacconago
Il quartiere si ribella dopo la devastazione dell’aiuola alla Chiesa Nuova: «Vandali, dovete vergognarvi»
Un crocifisso di legno molto semplice, composto da tre croci avvolte da un drappo rosso e piantate sul sagrato della Chiesa Nuova di Sacconago, a sua volta adornato da un’aiuola di fiori. Da qualche anno, tale composizione a cura dei fioristi Morelli è diventata una piccola tradizione per Sacconago nel periodo di fine quaresima e di Pasqua. Purtroppo, non c’è tradizione che tenga davanti agli intenti vandalici. Così, nella notte tra venerdì e sabato, qualcuno si è divertito ad abbattere la croce, a scompigliare i fiori e a dissestare i mattoni che ancora delimitano l’aiuola. La mattina di sabato, lo spettacolo era dei più deprimenti e sconfortanti, ma la comunità ha rimesso tutto in ordine anche con una certa celerità, cancellando ogni traccia dell’indesiderato passaggio.
Tra i fedeli di Sacconago resta però l’amarezza per il gesto inconsulto e l’interrogativo maggiore degli adulti che frequentano l’oratorio di San Luigi riguarda chi mai possa essere stato: «Si dice sia stata una banda di ragazzi di fuori, di quelle che girano la città e che devono avere già fatto visite simili nel centro di Busto», afferma Gilberto. A Davide ed Elena, in servizio al bar dell’oratorio, l’episodio del crocifisso riporta alla memoria atti vandalici da tempo archiviati, che fino a qualche tempo fa prendevano di mira puntualmente la chiesetta della Madonna in Campagna, assai appartata, finché non è apparsa la telecamera: «Ne facevano di tutti i colori. Scritte sui muri erano il meno. Smontarono e rubarono le grondaie. Qualcuno si divertì pure a farci i bisogni. Ne fecero al punto che il parroco di prima, don Luigi Caimi, non ne poté più e una notte decise di aspettarli al varco. Si appostò nell’ombra e individuò quella banda di mascalzoni, tutti personaggi di sua conoscenza, cui diede poi una lezione di quelle che si ricordano, del tipo di Don Camillo e Peppone, per intenderci. Non lo rifecero più. Su questa storia del crocifisso, invece, che dobbiamo dire? Intanto, speriamo che i giornali non vogliano dipingere Sacconago brutta sporca e pericolosa, quando non lo è. Poi, magari, una telecamera sul piazzale della chiesa non guasterebbe».
Servizio completo sulla Prealpina di lunedì 24 aprile
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