TUMORI
Curare con la termoablazione
Negli ultimi vent’anni la procedura di termoablazione per il trattamento di alcuni tipi di tumore ha avuto una continua evoluzione, fino all’ultimo utilizzo di microonde elettromagnetiche che arrivano nel tessuto tumorale attraverso un cavo introdotto per via cutanea o laparoscopica. La tecnica si basa sull’impiego del calore, portato con degli aghi ad una temperatura superiore ai 50 gradi nelle cellule neoplastiche di un tessuto parenchimatico (fegato, rene, polmone) o del tessuto osseo.
In queste cellule le proteine del protoplasma e i lipidi della membrana degenerano, con conseguente morte cellulare. Oltre alla lesione vanno trattati anche i margini di tessuto sano circostante e ciò è facilitato dalle ultime apparecchiature a definizione di contorni sferici.
Non tutti i tumori possono essere curati con la termoablazione e quando si sceglie questo intervento è importante affidarsi a un team multidisciplinare di esperti. La metodica è meno cruenta e meno dolorosa della chirurgia tradizionale, ripetibile in caso di recidive. Notevolmente ridotti i costi diretti e indiretti a carico del Sistema sanitario nazionale. In Italia si eseguono ogni anno da 8 a 9mila interventi di termoablazione. (g.c.s.)
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