LA CROCIERA
Dai 4 mori all'Urbe eterna via mare
A Cagliari la Costa Favolosa accolta da un nubifragio, poi l'approdo a Civitavecchia e la visita delle meraviglie di Roma
Diario di bordo - Sesto giorno
"I Sardi, un popolo forte dal cuore grande!"
Lasciamo Malta con la speranza di ritornarci: troppo da vedere e malgrado tutto molto ben organizzato, troppo poco tempo, per così tanta arte e cultura.
Arriviamo al porto di Cagliari, posta al centro del golfo degli angeli e un nubifragio accoglie la nostra "Favolosa", alla tv dicono allerta arancione maltempo. Ma come è possibile non visitare una così bella città piena di storia, tradizioni e buona cucina?
Non ci perdiamo d'animo e malgrado ancora piova forte, sbarchiamo, impermeabile e ombrello aperto, raggiungendo via Roma ci rifugiamo sotto i portici e ci concediamo un buon caffè.
Ad un tratto sembra che spiova, usciamo in largo Carlo Felice, prendiamo la via Manno ed eccoci sul bastione, da lì siamo dentro le mura della città. Ogni angolo è buono per catturare un'immagine, le viuzze strette e tortuose, piene di saliscendi, ci fanno tornare indietro con il tempo, la tradizione, il vivere e mangiare sano rende i sardi un popolo eccezionale, un po' dimenticati dal continente da sempre sono stati preda e terra di conquista, ma sempre a testa alta si sono risollevati rimboccandosi le maniche grazie all'orgoglio. Da vedere c'è... tutto: ogni angolo offre sensazioni ed emozioni a ripetizione, dal municipio sul lungomare, l'anfiteatro romano, il bastione di san Remy, la torre dell'elefante, la cattedrale e la torre di san Pancrazio, la spiaggia del Poetto e il Santuario di Bonaria. Vi dice nulla? Vi aiuto: Francesco, il Santo Padre, viene dall'Argentina. La capitale? Buenos Aires. Sì proprio così: la capitale dell'Argentina prende il nome proprio da questo santuario "la Madonna di Bonaria".
La cattedrale è un gioiello all'esterno e all'interno è un diadema con i suoi altari laterali in marmi policromi, il soffitto, l'altare maggiore con quattro leoni in marmo di diverso colore che lo sorreggono. Insomma luoghi, colori e musiche sembra ci vogliano dire "torna presto, Cagliari ti vuol rivedere". Sulla via del ritorno un'auto si ferma in mezzo alla strada, scende un uomo apre il baule... no, non ci rapisce. Si sente uscire un profumo particolare: sono funghi, porcini, gallinacci, ovuli. Uno spettacolo, chiedo "posso fare una foto"? E lui risponde con un marcato accento sardo: "Eia, certo che sì, è più di una anche", orgoglioso della sua raccolta. Arrivati al porto prendiamo posto sulla nostra "caravella", è quasi pronta la cena, pane carasau con porcellino da latte al forno, risotto con vino cannonau e salsiccia e per secondo costole di agnello in purea di patate e per finire? Non poteva certo mancare .... crema al mirto! Per smaltire tutto, una serata danzante, dal liscio al latino americano, balli di gruppo e chi più ne ha più ne metta, ci sono ben sei sale dove si ballano tipi diversi di musica. Ma stasera... in maschera: la nave ha lasciato gli ormeggi da un pezzo questa sera ci culla. Il mare è abbastanza agitato, ma abbiamo il nostro comandante Carmine Maddaloni e il suo equipaggio che ci condurranno verso il porto di Civitavecchia. E poi volete che la Madonna di Bonaria non ci dia una mano? Buona notte e.... appuntamento a Roma!
Diario di bordo - Settimo giorno
"Roma... la città eterna posta sui 7 colli"
Attracchiamo al porto di Civitavecchia, il terzo in Italia per importanza. Prendiamo il bus e raggiungiamo il centro di Roma. Scendiamo in prossimità del teatro Marcello, dietro l'Altare della patria o Vittoriale o Monumento al milite ignoto che dir si voglia!
Il Campidoglio con la statua equestre di Marco Aurelio posta al centro, a lato la bella chiesa dell'Ara Coeli, dal balcone del vittoriale una bella vista che spazia da piazza Venezia, alla colonna di Traiano, i Fori imperiali e a chiudere il Colosseo.
Dall'altra parte Monte Caprino, Trastevere, la Cupola di San Pietro, il teatro Marcello e la chiesa dove sotto il portico di ingresso viene conservata la bocca della verità!. Voglio dirvi una curiosità. Sapete che il sindaco di Roma tutte le mattine va a ritirare le mani mozzate? Bene sapete che si dice trovi solo mani di donna! E lo sapete perché? Perché gli uomini non mettono la mano nella bocca della verità!
Roma necessita per la visita non meno di quindici giorni: immaginate noi in sei ore. Ma con un po' di impegno non possiamo non fare tappa al Pantheon, alla Fontana di Trevi (in restauro), alla bellissima galleria Sordi in stile liberty, a Montecitorio, Palazzo Madama e, dopo pochi passi, l'immensità di piazza Navona. Ed ecco che la giornata sta per finire, Roma ci manda il suo ponentino, più malandrino che c'ha "Roma nun fa la stupida staseraaaaaa" Non sappiamo che cosa abbia fatto la nostra capitale, ma di certo noi siamo saliti a bordo: abbigliamento consigliato bianco rosso e verde, serata italiana. Tutto parla italiano: cibi, bevande, musica, colori e danze. Ma.... ci viene un pensiero: stanotte è l'ultima sulla nave, domani Savona e il ritorno alla quotidianità. Domani darò i numeri: no, non perché impazzirò, ma vi dirò quante miglia abbiamo percorso ed altre curiosità.
E stanotte chi veglia il nostro sonno? Facciamo così, pensiamo noi a qualcuno: sapete chi? A quel povero milite ignoto, posto nel sepolcro in mezzo a Roma e che troppo spesso dimentichiamo. Lo dimentichiamo perché non smettiamo di combattere, di fare guerre. Ora rubo una frase al Papa: "il modo migliore per vincere una guerra... è non farla". Buona notte.
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