MAESTRI
Della Torre come Paul Klee: geometrie del fantastico
Se dovessimo d’istinto comparare l’arte di Enrico Della Torre con il lavoro di un grande maestro dell’arte moderna non avremmo dubbi nel nominare Paul Klee. Certo le differenze ci sono, ma non potremmo negare che note comuni a entrambi sono la liricità e l’armonia della composizione geometrizzante, la predilezione per il fantastico mai spettacolorizzato, le investigazioni segniche, i richiami alla natura come idea pensata nell’atelier. Ma proprio quest’ultimo è uno degli aspetti che li distingue: mentre Klee vede il mondo che sta sopra la terra come in un caleidoscopio, Della Torre predilige l’universo misterioso degli zoofiti che popolano certe acque portando il blu nella sua tavolozza, quello microscopico sotterraneo o le magie del cielo sempre in una gamma cromatica ridotta all’essenziale.
Al maestro milanese d’adozione (nato a Pizzechettone – Cr nel 1931) Comabbio offre lo spazio della Sala Lucio Fontana per la mostra «Enrico Della Torre, collage 1994-2015 / incisioni 1965-2009», con 14 opere dei primi e 26 delle seconde.
Come osserva Gillo Dorfles a proposito di sette incisioni blu ispirate a poesie di Biagio Marin, il rigore geometrico che fu alla base di molta arte astratta soprattutto tedesca «è decisamente superato nell’opera - tanto pittorica che incisoria - di Della Torre. Anzi, l’aspetto più sorprendente delle sue incisioni - e in particolare di questa cartella - è la straordinaria componente patetica della stessa. L’artista, cioè, riesce a costruire le sue immagini - sempre calibratissime - senza mai perdere di vista quella dimensione umana che fa di ogni linea, di ogni reticolo, di ogni punto, l’equivalente d’un dato emotivo, d’un ricordo affettivo».
Diplomatosi nel 1955 all’Accademia di Brera, Della Torre si dedica alla pittura, al disegno, all’incisione, al libro d’artista. La sua arte fattasi presto più chiara e analitica riceve, con i viaggi in Germania, un contributo importante dalla cultura tedesca. Nel 1968 approda a un proprio mondo popolato da personaggi inediti usciti da un lento processo di metamorfosi.
A Teglio in Valtellina organizza uno studio-atelier che affianca a quello milanese, mentre espone nei più prestigiosi spazi dell’arte, dalla Biennale di Venezia al MoMa di New York. Nel 1983 si dedica prevalentemente al collage e negli anni seguenti le sue opere mirano sempre di più alla costruzione e a una visione più essenziale. Dal 1992 al 1995 insegna Tecniche dell’incisione alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Nel 1999 è nominato Accademico Nazionale di San Luca.
Il suo universo di immagini, osserva il critico Luigi Cavallo nella presentazione, «è filtrato da un ritmo di allegorica semplificazione delle forme, registri elementari che si articolano crescendo per accostamenti e mutazioni sommesse, mai prorompenti né degenerate nell’arbitrio».
«Enrico Della Torre, collage 1994-2015 / incisioni 1965-2009» - A Comabbio, Sala Fontana, via Garibaldi 560, sino 5 giugno, sabato e domenica ore 10-12 e 15-19, ingresso libero, info 0331.968572.
© Riproduzione Riservata