LA TASSA
Domodossola, il sindaco dalla parte dei frontalieri tassati: «Miope balzello»
Lucio Pizzi accusa il Governo Meloni di modificare l’equilibrio del mercato del lavoro di tutta l’Insubria. Pronto un provvedimento per i lavoratori italiani in Svizzera
«Pensare ai frontalieri italiani che ogni giorno lavorano in Svizzera quali “pecore da tosare” è fuorviante». Lucio Pizzi, sindaco di Domodossola, torna sul tema della tassa sulla salute inserita nell’ultima legge di bilancio varata dal Governo Meloni.
PIZZI: «LE ZONE PERIFERICHE SONO PENALIZZATE»
«I lavoratori che si recano oltreconfine svolgono la propria attività sì con maggiori retribuzioni, ma anche con notevoli sacrifici - scrive il sindaco in un post sulla propria pagina Facebook -. I frontalieri pagano già regolarmente le tasse e questo miope balzello nostrano va a modificare unilateralmente l’equilibrio di un mercato del lavoro che non è solo italiano, bensì di quella regione dell’Europa che è l’Insubria».
Da Domodossola e dai comuni confinanti, infatti, partono ogni giorno numerosi lavoratori che si recano nella vicina Confederazione Elvetico per le proprie attività lavorative. «Purtroppo - prosegue Pizzi - la storia è sempre la stessa: mentre sussistono in Italia sconfinate zone franche che non vengono minimamente toccate, le zone periferiche ed in particolare montane sono oggetto di penalizzanti tassazioni».
PRONTO UN ORDINE DEL GIORNO PER FERMARE LA NORMA
Il sindaco ha annunciato che sarà sottoposto in consiglio comunale un ordine del giorno «volto a fermare questa norma che ha evidentemente l’unico scopo di “fare cassa” facilmente, sempre e solo con le risorse di coloro che vivono del loro salario» Il documento sarà poi inviato a tutti i Comuni ossolani e ai rappresentati delle istituzioni nazionali. «Ritengo di dover scendere a fianco dei frontalieri domesi e ossolani auspicando che questa ennesima brutta pagina scritta contro l’economia montana venga cancellata».
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