LO STUDIO
Donne libere di costringersi
Tesi varesina sulle “vergini giurate”: il drammatico fenomeno albanese studiato da Barbara Mazzon
La drammatica pratica risale ad alcuni secoli fa, per lo più nelle zone balcaniche, ed è riconosciuta dal Kanun, ossia il diritto tradizionale delle zone più rurali dell’Albania.
In sostanza, per poter vivere da sola, bere alcolici e fumare, senza essere bollata come una poco di buono, la donna si sottopone a una cerimonia pubblica con la quale cambia di fatto il proprio stato sociale, facendo voto di castità e iniziando a vivere e a comportarsi come un uomo, rinunciando da lì in avanti a ogni aspetto della propria femminilità.
Il fenomeno si sta ormai estinguendo ma, in alcune zone settentrionali dell’Albania, ci sarebbe ancora una decina di queste “vergini giurate”, di età compresa tra i 45 e gli 84 anni.
A loro una giovane varesina, Barbara Mazzon, ha dedicato la sua tesi di laurea triennale in Filosofia, conseguita all’Università degli Studi di Milano il 21 dicembre scorso, dal titolo “Libere di costringersi e costrette a liberarsi. Le vergini giurate e il voto di castità come rivendicazione dei diritti”.
«L’idea per questa tesi - spiega la ventiduenne - mi è venuta tanto tempo fa: ero in terza media quando ho visto un documentario su questo argomento, che mi ha subito incuriosito. Qualche tempo fa mi è capitato tra le mani il libro di Tahar Ben Jelloun “Creatura di sabbia”, che parla proprio di una donna costretta a essere uomo. Ho proposto quindi il tema al mio professore che è stato fin da subito entusiasta».
Da qui è iniziato un lavoro certosino di studio e di documentazione, durato alcuni mesi, nel quale la giovane varesina ha coinvolto anche un antropologo di Torino, tra i pochissimi studiosi di questa antica pratica, finita qualche tempo fa anche al centro di un’inchiesta della trasmissione televisiva di Mediaset “Le Iene”.
«Mi ha impressionato tantissimo - prosegue Barbara Mazzon, che ora si prepara a proseguire il suo percorso di studi in Filosofia e che vorrebbe trasformare la propria tesi di laurea in un libro vero e proprio - il fatto che queste donne ci siano ancora: non sono così distanti da noi, né nel tempo né nello spazio. Nella mia tesi ho tracciato anche un parallelismo tra la società albanese e quella italiana, dove peraltro fino a meno di cinquant’anni fa era considerato normale che il marito picchiasse la propria moglie. Credo sia significativo il fatto che queste donne siano pronte a scendere a un compromesso simile per migliorare la loro condizione di vita ed essere guardate con rispetto dalla comunità, andando contro la loro cultura ma decidendo comunque di restarvi all’interno».
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