LA XIV GIORNATA
Effe Effe: Finalmente Fuori
Varese esce dall’Europa con una sonora sconfitta. L’Ewe vince 78-53
Per restare in Europa, serviva vincere a ogni costo, per poi aspettare il risultato delle avversarie dirette (Usak Sportif) e di quelle indirette (Zielona Gora e Mega Leks, impegnate domani, mercoledì 25 gennaio, rispettivamente ad Atene e in casa col Tenerife).
E Varese invece decide che questa è una partita come le altre perse in malo modo: parte piano, si accontenta di raccogliere le forzature dell’Ewe, resta a contatto coi tedeschi fino a 1’30 dalla prima sirena (sotto di 2: 14-12), quindi esce dal parquet, complici due falli in attacco, sei punti consecutivi di Kramer, una zona che definire statica è un eufemismo per lumache e un eloquente 2/7 dalla lunetta: così i biancorossi si fanno rifilare lo 0-9 che segna il match e onorano al contrario il debutto sulle maglie del marchio Effe Effe. Per l’occasione ribattezzato “Finalmente Fuori”.
La seconda frazione si apre col secondo fallo di Pelle, sin lì tonico a differenza di Maynor in versione nascondino, Eyengada playground, Johnson manofredda e Anosike così come s’è fatto conoscere a Varese: impatto zero quando conta.
L’Ewe ringrazia, aggiusta la mira con Massenat e De Zeeuw e comincia a giocare al gatto col topo finché Pelle abbocca e in 30” si fa fischiare terzo e quarto fallo (quest’ultimo dopo una lunga dormita sul tagliafuori a rimbalzo difensivo).
Attilio Caja prova a ruotare chi ha a disposizione e ottiene discrete risposte da Ferrero, pasticci in serie da capitan Cavaliero (che però ha il merito di centrare la bomba del 19-30), qualche sprazzo dal giovane Avramovic e il compitino da Bulleri.
Il 39-22 col quale si chiude la metà gara è più frutto di un atteggiamento passivo dei biancorossi che della forza dei tedeschi. Affatto trascendentali.
La terza frazione,si apre con l’emblema della partita di Maynor: passaggino molle ad altezza caviglia per Ferrero e palla regalata a Schwetelm che in contropiede fa 41-22. Da lì in poi, prima Qvale (alla fine 12 punti solo in questo quarto) e poi Schwetelm e Massenat doppiano i varesini, finché lo stesso Qvale, che irride l’innocuo Pelle (condizionato dai quattro falli: uscirà per il quinto dopo neppure 4’) sigla il 52-24.
Varese ha un sussulto con Avramovic (20 punti di cui 11 nel terzo quarto) e Cavaliero (9), prima che il capitano in un amen commetta tre falli (di cui uno tecnico) e l’Ewe ritorni a +20, vantaggio limato da una bomba di Avramovic alla penultima azione.
Il quarto periodo, con Maynor e Pelle a continuare i propri sogni d’oro in panca, procede costellato di errori da ambo le parti: l’Ewe si rilassa dopo che Schwetelm la porta sul 70-47, concretizzando l’ennesimo avvio in discesa per i suoi al cospetto della tenera Effe Effe. Poi c’è tempo per cercare gloria. E pure l’onomatopeico Freese va a referto con l’1/2 del definitivo, glaciale 78-53.
Alla fine le statistiche servono solo per psiegare quel che s’è visto lungo 40’ di svogliata pallacanestro: 39% dal campo (13/33), 37% da 3 (7/19, quasi tutti a gara andata) e 6/15 ai liberi. Certo, dalla lunetta l’Ewe ha tirato di più (17/29) e meglio (59%) ma anche perché su Qvale non sono mai state prese le misure in modo definitivo; dall’arco invece i tedeschi han fatto più o meno come Varese (38%) con un rivedibile 11/29.
Per la cronaca, neppure dieci minuti dopo la fine della partita, arriva la notizia che l’Usak ha battuto la capolista Asvel (70-58). Dunque è inutile attendere il risultato di domani, perché entrambe le avversarie indirette hanno due punti in più di Varese.
Allora largo a quel «finalmente fuori» - come direbbe Paolo Moretti se fosse ancora alla guida della squadra - ma le sensazioni per il prosieguo della stagione sono pessime. Veder scherzare Pelle mentre va a sedersi dopo il quinto d’una serie infantile di falli o assistere alle sceneggiate di Cavaliero, Johnson (5 punti...) e Kangur con gli arbitri, come si fa quando non se ne ha più, e guardare Attilio Caja ridere per non piangere nel time out della staffa, induce al dubbio che, salvo miracoli, oggi Varese non sia uscita solo dall’Europa.
Servizio sulla Prealpina di mercoledì 25 gennaio.
© Riproduzione Riservata