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Emirates punta su Malpensa
Malpensa nostro core business Emirates apre le porte dell’A380 e conferma i piani di sviluppo in brughiera

«La nostra casa di Malpensa»: la chiama così Fabio Lazzerini, direttore generale per l’Italia di Emirates, l’aerostazione varesina, con cui la compagnia aerea di Dubai da anni stringe una forte relazione che sembra intenzionata a rafforzarsi sempre di più. Il top manager, durante l’evento di ieri, realizzato in occasione della presentazione dell’A380, il cosiddetto gigante dei cieli ai media, ha tracciato numeri e strategie che vedono nella base di Milano un ruolo di spicco per la vision sull’Italia del vettore, dove si registra «una grande crescita dopo aver introdotto il Milano-New York». E dove lo scalo della brughiera ha ricoperto un ruolo importante.
«Siamo stati coinvolti nelle attività di Malpensa. Per noi quest’area è il fulcro che collega la parte più produttiva del Paese con Dubai, dove c’è un traffico immenso tra le due realtà. Per darvi un’idea di quanto crediamo in questo aeroporto, basti pensare che questo è l’unico scalo in Europa dove operiamo con un volo di quinta libertà, il Milano-New York: unica eccezione di Emirates che in tutta Europa opera solo voli da altre città verso Dubai» ha detto. Un legame che funziona, per una serie di fattori: «L’area geografica sicuramente importante dal punto di vista del business e anche del turismo, la collaborazione con la struttura aeroportuale, con Sea e le autorità regionali lombarde che ci hanno aiutato a mantenere il Milano-New York, che ricordo era stato a rischio per un ricorso, e oggi invece ormai entrato nell’accordo bilaterale tra Emirati Arabi Uniti e governo italiano per cui la rotta è totalmente stabilizzata, e potremo operare finchè riterremo opportuno farlo».
Con Sea ci sono in cantiere altri progetti: «Siamo sempre in discussione per cercare di capire se ci possono essere altre destinazioni che possiamo aggiungere, però ora è prematuro parlarne. La collaborazione ci ha permesso di realizzare una Lounge alle partenze in una delle aree migliori e dove siamo gli unici ad avere un collegamento diretto con l’aeromobile. Entro fine anno, arriverà anche una novità interessante agli Arrivi».
A domanda se si senta l’effetto Expo, il manager è cauto: «Non abbiamo avuto segni evidenti, ma stiamo crescendo molto, si fa fatica a capire per ora quanto influisca l’Esposizione Universale».
Certo è che i numeri sono in positivo, e la nuova rotta verso la Grande Mela ha creato una crescita anche per altri vettori: «Il traffico sulla rotta Milano-New York è cresciuto del 50%, non solo per i nostri clienti. La concorrenza fa sempre bene, come continuare a promuovere la rotta».
Nel futuro Malpensa potrebbe diventare strategica anche per quanto riguarda il rafforzamento della partnership tra il vettore emiratino e la low cost per eccellenza, Easyjet, che al T2 ha la sua base più importante in Europa dopo quella inglese. Qualche giorno fa infatti, dall’Air Show di Le Bourget in di Parigi Tim Clark, ceo Emirates, ha parlato della possibile creazione di un’intesa con il vettore low cost, che preveda codesharing, check-in unico con spedizione dei bagagli a destinazione nei voli in connessione, feederaggio dei collegamenti long haul dall’Europa e voli in sesta libertà attraverso il Vecchio Continente.
«Se la partnership andasse avanti noi ne saremmo felici e qua forse potrebbe essere area dove meglio sperimentare la collaborazione» commenta Lazzerini. «Abbiamo già con Easyjet, un programma di scambio miglia (con miglia Emirates si possono comprare voli della low cost, ndr) . Usiamo molto già il sistema Via Milano, ma è chiaro che avere un codesharing sarebbe un salto in avanti. A Malpensa potremmo usufruirne molto».
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