DANIELE PECCI A VARESE
Essere o non essere Amleto?
Daniele Pecci sarà al teatro di Varese con l’«Amleto» di Shakespeare, nella versione da lui stesso ideata e messa a punto con il regista Filippo Gili, che dirige la compagnia Stabile del Molise. Prima di farsi apprezzare al cinema (per esempio con «Mine vaganti» di Ozpetek, 2010 e «Fortapàsc» di Marco Risi, 2009) e in tv (l’ultima fiction è «Il mistero di Laura», ma a lungo ha recitato in «Orgoglio», 2004-2006), Pecci è partito dal teatro, anche se poi lo ha dovuto accantonare per necessità. Tornarci dunque con «il più grande personaggio mai creato per il teatro», «quello che ho sognato tutta la vita di interpretare», è una grande soddisfazione. Tanto più con una propria versione dell’opera simbolo del Bardo. Una versione pronta a stupire il pubblico per la totale assenza di scenografia, di quinte, di fondali. «Amleto è l’uomo moderno per eccellenza - ha affermato - finché rimarremo fra essere e non essere, rinunciare e affrontare, vivere e morire». Ecco perché è necessario abbattere i confini materiali. La storia del principe danese la portiamo tutti dentro come un peso, quello di vivere senza «esserci». Perché basta una goccia di veleno per smantellare imperi. Regni come quello di Don Chisciotte, fino a quelli moderni fatti di atomi e microchip. Nessuno è immune. «Perché - come dice Gili - è infinita la malizia di Polonio, infinito il torpore morale di Gertrude, infinita la dannata verginità di Ofelia, infinita l’intuizione politica di Claudio». E allora tutto diventa Elsinore, platea, scaletta, proscenio, sipario e palcoscenico: uno spazio «nudo», per rendere più realistica la «percezione dell’autenticità ambientale».
Venerdì 13 novembre al teatro Ucc di Varese, piazza Repubblica, ore 21, platea 32 euro, galleria 22 euro, info 0332.247897.
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