GUARDIA DI FINANZA
Evasione fiscale, varesino nei guai
Cinquantenne imprenditore coinvolto in una maxi indagine della Procura di Brescia: obbligo di firma in caserma
Nell’elenco dei 24 destinatari di ordinanze di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Brescia che, grazie alla Guardia di Finanza, ha portato alla luce una frode all’Erario per quasi 1,4 miliardi di euro, figura anche un imprenditore varesino. Cinquant’anni, attivo nell’edilizia, sede operativa nell’hinterland sud di Varese, è stato sottoposto dal gip del Tribunale bresciano all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Lo stesso soggetto si è visto inoltre sequestrare un appartamento, un box e un furgone. I sequestri mobiliari e immobiliari effettuati dalla Gdf di Brescia ammontano alla ragguardevole cifra di 180 milioni di euro. «Indagini come queste hanno una valenza sociale perché viviamo in una realtà che chiede ai cittadini sacrifici e poi ci troviamo davanti a professionisti che tradiscono il loro mandato agendo contro gli interessi della collettività», ha dichiarato il procuratore di Brescia Tommaso Buonanno, parlando a proposito dell’inchiesta che ha portato anche all’iscrizione nel registro degli indagati di 86 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili, truffa aggravata e bancarotta fraudolenta. «Il cuore del raggiro è rappresentato dallo studio milanese di consulenza tributaria e del lavoro che offriva tutti i servizi per evadere le tasse», ha spiegato il comandante della Guardia di Finanza di Brescia Salvatore Russo. «Gli imprenditori edili cercavano volutamente questo studio perché sapevano che potevano pagare poco o addirittura nulla allo Stato».
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