FINANZA
Fatture false per 7 milioni
Inchiesta smaschera un ingente giro di affari che coinvolge tre società varesine: quattro denunciati
False fatture per circa 7 milioni di euro, denunciati dalla Guardia di finanza i titolari di tre cartiere.
Il Gruppo di Varese delle Fiamme gialle, nell’ambito dell’azione di contrasto agli illeciti di natura tributaria, ha scoperto un giro di false fatturazioni che vede coinvolte, a vario titolo, tre società varesine.
«Le indagini durate oltre un anno, nel corso delle quali sono state svolte specifiche attività in Varese e in Piemonte, hanno permesso di individuare un sodalizio criminoso finalizzato alla perpetrazione di più reati fiscali, tra cui quelli di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta, omessa dichiarazione ed occultamento e distruzione delle scritture contabili, al fine di evadere le imposte, nell’ambito dell’attività di commercializzazione di materie plastiche e macchinari per la lavorazione delle stesse».
Le società erano di fatto inesistenti, prive di struttura aziendale (impianti, magazzini, beni strumentali, personale), create con il solo scopo di interporsi fittiziamente tra gli attori realmente operanti, emettendo fatture per operazioni fasulle.
In particolare, le “cartiere” acquistavano i prodotti, prevalentemente già individuati dagli acquirenti finali che fornivano anticipatamente il denaro, in esenzione Iva, grazie a false dichiarazioni di intento. Successivamente, mentre la merce di fatto transitava direttamente tra il reale venditore e l’acquirente, dal punto di vista cartolare veniva fatta risultare l’interposizione della “cartiera” la quale, non versando l’IVA a debito, consentiva al cliente finale un doppio vantaggio: acquistare i beni a prezzi più bassi, garantendosi una maggiore ma sleale competitività sul mercato.
L’attenzione dei finanzieri si è quindi rivolta ai reali clienti delle “cartiere”, due dei quali localizzati in Varese e provincia, che avevano sistematicamente utilizzato le false fatture emesse da queste ultime e nei confronti dei quali veniva accertato, in un caso, che oltre il 90% degli acquisti, dal 2013 in poi, proveniva dal queste società compiacenti. Oltre all’importo delle false fatture, appunto circa 7 milioni di euro, sono stati constatati più di 2,7 milioni di euro di base imponibile evasa ed oltre 1,3 di Iva dovuta. Quattro le persone denunciate. Avanzata, infine, una richiesta di sequestro beni.
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