Criminalità
Fermati undici membri del clan camorristico dei "capelloni"
Operazione della polizia di Napoli nei confronti dei Buonerba
Roma, 7 ott. (askanews) - La Polizia di Napoli ha eseguito un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli a carico di 11 persone ritenute appartenere alla compagine camorristica facente capo alla famiglia "Buonerba", detti "I Capelloni", storicamente legati alla più nota famiglia "Mazzarella".
Gli indagati, che rispondono a vario titolo dei reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, omicidio, tentato omicidio e porto e detenzione illegale di armi da fuoco, reati aggravati dal metodo mafioso, negli ultimi mesi nel quartiere Forcella della città, nel tentativo di acquisire spazi per la gestione dei traffici illeciti legati prevalentemente agli stupefacenti ed alle estorsioni, si sono contrapposti con le armi agli esponenti del cartello camorristico rivale facente capo alle famiglie "Sibillo, Giuliano, Brunetti, Amirante" colpite, lo scorso 9 giugno, da un provvedimento cautelare emesso dall'Autorità Giudiziaria a carico di 64 persone. Fermati i mandanti ed esecutori materiali dell'omicidio di D'Alpino Salvatore e del ferimento di Caldarelli Sabatino consumato lo scorso 30 Luglio nonché gli esecutori materiali del tentato omicidio di Memoli Giuseppe consumato a Napoli lo scorso 9 Agosto.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha coordinato la complessa indagine della Squadra Mobile della Questura di Napoli e del Servizio Centrale Operativo ed ha monitorato l'ascesa a Forcella del gruppo camorristico facente capo a Gennaro Buonerba, 23 anni, la dura contrapposizione armata al clan camorristico rivale, in particolare al gruppo facente capo ai fratelli Sibillo, Pasquale ed Emanuele, e la capacità di tessere alleanze con esponenti apicali di clan camorristici confinanti.
Destinatario del Fermo, infatti, anche Sequino Salvatore, 41 anni, esponente apicale dell'omonimo clan camorristico operativo nella confinante "Sanità". In tale accesa dinamica criminale sono stati ricostruiti gravi fatti di sangue e le motivazioni sottese ad essi quale conseguenza dello scontro armato tra il gruppo "Buonerba" e quello facente capo ai fratelli Sibillo e che ha visto il quartiere di Forcella e di Via Oronzio Costa teatro di uno scontro senza esclusione di colpi.
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